domenica 17 febbraio 2019

I vandali distruggono la bici alla prof, gli alunni di terza media la riparano


l gesto di Riccardo e Lorenzo, 13 anni, meccanici autodidatti. L’insegnante: «Si parla solo dei bulli, ma ci sono ragazzi stupendi»

È una vecchia bici, ma con la sua strenua resistenza ha accompagnato lo svolgersi delle stagioni e più di un passaggio della vita. La professoressa di arte l’ha portata in stazione tre anni fa, la prima volta che è arrivata a Poggio Rusco, un paesino di seimila abitanti nel cuore della Pianura Padana, all’incrocio delle province di Mantova, Ferrara e Modena. In quella stazione di campagna la bici aspetta tutte le notti e ha aspettato per mesi quando la sua proprietaria si era trasferita in un’altra sede, dove non ne aveva bisogno. Poi, da settembre, ha ripreso il suo onorato servizio.

La giovane prof, Ramona Cervelli, che è precaria e si vede assegnare la scuola in cui insegna di anno in anno, ogni mattina prende il treno da Bologna, dove vive, e poi su quella bici pedala per un chilometro per arrivare all’Istituto comprensivo di Poggio Rusco, che si trova ai margini del paese dove i capannoni si sfrangiano tra i campi: un vecchio edificio in cemento armato che, da quando il terremoto ha distrutto la struttura che ospitava le elementari, riunisce un migliaio di alunni dalla materna alle medie. Siamo nel pieno Nord produttivo, ma i ritmi della campagna e le file di case basse lo fanno sembrare un luogo fuori dal tempo.

Fuori dai tempi inferociti in cui viviamo è anche il gesto semplice di due dei suoi alunni di terza media, Lorenzo Oliani e Riccardo Bergamini, tredici anni a testa, un mix di energia e timidezza. All’inizio di febbraio la prof ha trovato la bici distrutta: qualcuno — forse un gruppo di ragazzi più grandi annoiati — nel fine settimana l’aveva presa a calci, sformandone la ruota e abbandonandola lì, sconfitta e violata. L’insegnante ha dovuto iniziare ad andare a scuola a piedi: «Era impossibile usarla, ma non me la sono sentita di buttarla. Ho tolto il catenaccio e ho deciso di lasciarla al suo destino: forse qualcuno poteva darle una nuova vita». Qualche giorno dopo non l’ha vista più: «Ho pensato che era andata così e ne sono stata contenta».

Ma al ritorno a scuola ha trovato una sorpresa: la sua vecchia bici perfettamente funzionante, con la ruota a posto e un rilucente parafango blu. «Glielo avevamo detto che l’avremmo aggiustata, ma lei non ci ha creduto» racconta Lorenzo, che è minuto e ha la parlantina facile. «Lo sappiamo fare: abbiamo imparato da soli provando e riprovando» aggiunge Riccardo, che è alto e ha già una voce profonda. Smontare e rimontare le cose è la sua passione: «A casa in giardino ho persino un motore che mi hanno regalato — dice con entusiasmo —: da grande voglio fare il meccanico e infatti l’anno prossimo andrò al professionale a Mantova». Lorenzo, che è appassionato di trattori e si iscriverà «all’agrario» perché vuole lavorare in campagna, spesso ci gioca con lui.

Per i due è stato naturale offrirsi di riparare la bici che ogni mattina portava a scuola la loro insegnante. Se la sono caricata in spalla e l’hanno portata a casa. «La cosa più difficile è stata togliere il carter rotto che bloccava la catena — spiega Lorenzo —. Il parafango l’abbiamo preso dalla vecchia bici di mia madre». La professoressa è stata così colpita dal loro gesto che ha scritto alla Gazzetta di Mantova per raccontarlo: «Si sente sempre parlare di bullismo ma la scuola e i ragazzi sono anche questo, è giusto che si sappia», dice ora. Lorenzo e Riccardo si sono meritati anche le lodi della preside, Cristina Tralli. Alla fine una lezione l’hanno data loro, a tutti: come si diventa gli uomini di domani.

di Elena Tebano

10 febbraio 2019

Fonte: Corriere.it


Mi piace alternare in questo blog post particolarmente seri e importanti ad altri più "leggeri" e "quotidiani". Quest'ultimo appartiene a questa seconda categoria, ma questo nulla toglie alla sua valenza e bellezza, pur nella semplicità del gesto compiuto. E sono contento di aver inserito questo post perchè quando si parla di giovani alunni, spesso e volentieri si mette in evidenza il problema del bullismo a scuola, dell'uso e abuso di alcool e droghe già in questa età, della "deriva" di valori dei giovani d'oggi..... ma assai poco si parla del "Bene" che esiste nella gioventù, quasi che questo Bene non esistesse. E invece, lasciatemelo dire, c'è anche molto di buono nella gioventù di oggi, e questo "buono" va fatto conoscere, va evidenziato e incentivato. Il bel gesto di Lorenzo e Riccardo non salverà certamente il mondo, ma certamente contribuisce, nella sua semplicità e spontaneità, a renderlo migliore, poichè la nostra società si poggia anche su belle azioni come queste.
Non smettiamo mai di credere e puntare sui nostri giovani.... sono il futuro della nostra società ed hanno molto bisogno che si creda e si abbia fiducia in loro!

Marco

martedì 12 febbraio 2019

Dalle scene finali del film Schindler's List, un grande insegnamento: Amiamo più che possiamo finché ne abbiamo il tempo!


Il 27 gennaio è stata la Giornata della Memoria delle vittime dell'Olocausto e, come ogni anno, non sono mancati in televisione, sui giornali e sul web programmi, documentari e articoli dedicati alla Shoah, questa “piaga” dolorosissima della nostra storia umana, forse, mi verrebbe spontaneamente da dire, la piaga più dolorosa, orribile, e “irreale” nella sua crudele assurdità dell'intera storia umana. Ed è un bene, lasciatemelo dire, che si parli spesso della Shoah, a distanza di tanti anni, perché l'uomo capisca i suoi tragici errori e non abbia mai più a ripeterli! MAI PIU'!

Questa Giornata ha fatto sorgere in me un gran desiderio di vedere il celebre film “Schindler's List”, capolavoro di Steven Spielberg, che narra la storia di quest'uomo, Oskar Schindler, imprenditore tedesco il quale, approfittando della sua importante posizione all'interno del partito nazista di Hitler di cui faceva parte, ha saputo salvare la vita ad oltre 1100 ebrei portandoli a lavorare nella propria fabbrica di pentole e tegami, poi riconvertita per ordini di partito in fabbrica di armamenti (che tuttavia lui, da un certo momento in avanti, produceva “difettosi” per fare in modo che la guerra finisse nel più breve tempo possibile), infine “comprando” i propri lavoratori uno a uno per impedire che fossero deportati nuovamente nei campi di concentramento. Una pagina davvero splendida all'interno dell'orrore senza fine dell'Olocausto!
Ero convinto di avere, da qualche parte, il dvd di questo celebre e bellissimo film, ma evidentemente mi sbagliavo, oppure, cosa più probabile, l'ho smarrito e magari, chissà, tornerà fuori quando meno me l'aspetto. Mi sono allora accontentato di vederne qualche spezzone su You Tube, e in particolar modo, le salienti e meravigliose scene finali (vedi video qui sotto). Vedere quest'uomo, Oskar Schindler (interpretato mirabilmente dall'attore Liam Neeson), persona dal grande, grandissimo cuore, ma anche amante della vita e di certe “piacevolezze” della vita, commuoversi profondamente, fino alla “disperazione”, per non essere riuscito a salvare più vite umane di quello che avrebbe potuto fare, magari rinunciando alla sua bella macchina o a una spilla d'oro in suo possesso, che avrebbe potuto “barattare” con qualche gerarca nazista per avere qualche altra persona ebrea in cambio..... beh, non o timore a dirlo, mi ha commosso profondamente, fino alle lacrime. E ho visto e rivisto questo bellissime, commoventi, meravigliose scene finali varie volte.
Penso del resto che sia ben difficile rimanere indifferenti di fronte a immagini del genere e posso ben immaginare che, come queste scene abbiano scosso e commosso me, così sarà successo a una moltitudine di altre persone. Queste immagini del film mi hanno anche aperto a una delicata e profonda riflessione: quando ciascuno di noi lascerà questa vita e comparirà dinanzi al nostro buon Dio con tutto quello che di buono e meno buono avrà fatto durante la propria vita.... quale sarà lo stato della nostra coscienza, della nostra anima? Io credo profondamente che la nostra reazione sarà in tutto e per tutto simile a quella di Oskar Schindler dinanzi ai “suoi” cari amici ebrei nel momento del loro commiato finale. Dinanzi al nostro buon Padre, Dio infinitamente Amoroso verso ciascuno di noi, nella Sua Luce vedremo quanto Bene avremmo potuto fare in più rispetto a quello che abbiamo realmente fatto, quanto Amore avremmo potuto dare in più, ai nostri cari, alle persone a noi vicine, a tutti..... e ci pentiremo amaramente di non averlo fatto, di non aver DATO di più, di non aver AMATO di più! Ma ce ne pentiremo non per timore del Giudizio di Dio, che pure ci sarà (Dio è Buono e Misericordioso ma è anche Giusto Giudice).... ma bensì perché abbiamo “tradito” il Suo Divino Amore, quando ce lo chiedeva, quando ci chiedeva di essere più tolleranti, meno egoisti, ci chiedeva di perdonare, di aiutare, di essere meno attaccati alle “nostre cose terrene” e quindi di essere maggiormente caritatevoli verso il nostro prossimo. Eh sì, ci pentiremo immensamente di tutto il Bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto.... e chiederemo perdono, perdono infinito al nostro buon Dio!

Cari amici tutti, con questo post non intendo certo fare una paternale.... ma con il cuore in mano mi sento di dire a tutti e anche a me stesso: la vita è una sola, quindi cerchiamo di “spenderla” bene, nel miglior modo possibile, e dire “miglior modo possibile” significa dire “Amare”! Probabilmente la stragrande maggioranza di noi non potrà salvare oltre 1000 uomini come fece a suo tempo il compianto Oskar Schindler, ma ciascuno di noi può fare la sua parte, può fare tanto! Il Bene compiuto anche nelle piccole cose, ha un valore immenso per il nostro buon Dio! Sorridere sempre, dire una buona parola, dare un incoraggiamento, perdonare sempre, saper rinunciare a delle cose che ci piacciono per farne altre che sono di maggior utilità.... sono tutte cose importantissime, che cambiano in meglio il mondo intero.
E poi preghiamo, preghiamo molto, preghiamo per il bene di tutti! Si dice che quando si prega per una persona, un Angelo va a posarsi sulla spalla della persona per cui si sta pregando. Trovo che questa sia una cosa bellissima! Amiamo allora, più che possiamo, e “lavoriamo” su noi stessi per divenire le migliori persone possibili. L'Amore e solo l'Amore è tutto quello che ci porteremo appresso da questa vita all'Altra, alla Vita Eterna, l'Amore è l'unico Bene che non perisce e che rimarrà per sempre!

Queste mie parole possono sembrare dirette alle sole persone credenti.... ma in realtà non è così! Anche in chi non crede in Dio, dico con fermezza e certezza che fare il Bene è la miglior cosa possibile che una persona possa fare, il miglior “affare” della propria vita. Amare significa essere felici, sempre e in qualsiasi situazione!
Auguro a tutti, di vero cuore, di essere sempre felici, e di vivere la propria vita con tutto l'Amore di cui si è capaci!

Marco




“Chi salva una vita salva il mondo intero”