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lunedì 8 ottobre 2018

«I miei 20 anni accanto a Padre Pio»


«Ho assistito a molti eventi inspiegabili, dalla sua stessa guarigione, grazie alla Madonna, a quella del mio papà. Ma il più grande è stato il suo Amore per Gesù»

Padre Marciano Morra ha un'aria severa che incute un po' di timore. Minuto ma affilato, ha l'espressione di un esigente professore di Latino. Ma è la sua corazza da timido. Quando entra un po' in confidenza e si lascia andare ha un sorriso dolcissimo. Nessuno meglio di lui può parlare di san Pio da Pietrelcina, padre Pio come tutti continuano a chiamarlo, del quale ricorrono in questi giorni due importanti ricorrenze che lo riguardano: i cento anni dall'impressione delle stimmate, avvenuta il 20 settembre 1918, e la sua morte, il 23 settembre 1968.

Padre Marciano ha ottantanove anni e per quasi venti è stato un suo confratello nel convento di San Giovanni Rotondo, dove il santo visse dal 1916 fino alla sua scomparsa. E' quindi una miniera di ricordi, aneddoti, emozioni che racconta con la sua voce pacata. «Era bellissimo stargli accanto», dice. «Facevamo a gara per passare del tempo insieme a lui: era come stare vicino a un papà affettuoso. Ci illuminava con la santità. E ci deliziava perché era un uomo gioviale e divertente. Ma c'erano volte in cui ti guardava fisso. Quello era il momento in cui leggeva nella coscienza con uno sguardo magnetico che ti trapassava. Sapevi che stava scrutando nel tuo cuore. Leggeva nelle persone come fossero stati dei libri aperti».

Nella sagrestia della vecchia chiesa del convento di Santa Maria delle Grazie, padre Marciano ci parla delle stimmate, forse il mistero più eclatante di padre Pio. Ferite alle mani, ai piedi e al costato che rimandavano alla Passione di Cristo e che erano sempre aperte come piaghe vive. Padre Marciano le ha viste più volte da vicino. «Padre Pio teneva le mani sempre coperte da mezzi guanti anche perché un ordine del Sant'Uffizio gli proibiva di mostrare le ferite. Li toglieva solo quando celebrava la Messa e allora era possibile vedere le piaghe. Servirgli Messa perciò era un compito ambito perché si era vicini a un grande mistero. In più, tornato in sagrestia, il Padre faceva baciare le mani, sempre senza guanti, ai due che erano stati con lui sull'altare. In quel momento potevo vedere bene le ferite che aveva sul palmo. Posso testimoniare che erano veri e propri buchi che trapassavano le mani da parte a parte. Il vero miracolo delle stimmate però non sta tanto nella loro presenza e nel fatto che padre Pio le abbia portate per cinquant'anni ma nel fatto che poi sono scomparse. Per ordine del Vaticano, le piaghe erano state esaminate diverse volte da medici. Alcuni avevano dichiarato l'inspiegabilità della loro natura, altri invece le avevano giudicate un imbroglio affermando che padre Pio se le procurava da solo usando degli acidi. Con la loro scomparsa però, nessuno ha più potuto dire nulla. Come è possibile infatti che una piaga, a prescindere da come si sia formata, scompaia senza lasciare neppure una piccola cicatrice? Questo è il vero miracolo che testimonia la veridicità delle stimmate.»

«Qui in sagrestia ho veduto padre Pio compiere un prodigio, guarendo il mio papà che era molto malato», continua padre Marciano. «Aveva un tumore ai polmoni e i medici gli avevano dato poco da vivere. Padre Pio lo guardò fisso, poi lo prese per il bavero della giacca e con l'altra mano iniziò a tirargli dei pugni sul petto dicendo: “E chi te l'ha detto che tu stai malato? Tu stai bene! Stai bene!”. E subito dopo: “Ora ti saluto. Arrivederci!”. Disse proprio così: “Arrivederci!”. Non capii subito cosa voleva dire ma lo compresi in seguito. Il mio papà aveva i giorni contati e invece guarì e incontrò ancora padre Pio. Ci lasciò quindici anni dopo per un'altra malattia».

Padre Marciano ricorda un altro episodio importante: «Ero presente anche quando padre Pio fu miracolato dalla Madonna. Era il 1959. Quell'anno era stata portata in Italia la statua pellegrina della Madonna di Fatima che girava le diocesi delle più importanti città. Per interessamento del cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna, amico di padre Pio, si fece in modo che la statua fosse portata per due giorni anche a San Giovanni Rotondo. Però padre Pio era a letto da quattro mesi. Aveva un tumore ai polmoni e si diceva che stesse per morire. Lo portammo di peso in chiesa, dove era stata sistemata la statua della Madonna. Lì si fermò in preghiera, baciò l'immagine della Vergine e le pose tra le mani una coroncina del Rosario. Poi si fece portare alla finestra per vedere l'elicottero che partiva con la statua. Era stato deciso, infatti, che l'elicottero sarebbe andato via dopo aver fatto tre giri sopra Casa Sollievo della Sofferenza, l'ospedale fondato da Padre Pio. Quando lui vide il velivolo che si allontanava, disse: “Madonnina, sei venuta in Italia e io ero ammalato. Ora te ne vai e mi lasci ancora ammalato”. Poi, improvvisamente fu come se fosse stato attraversato da una scossa. Ero a pochi metri da lui e lo vidi tremare. Si girò e gridò: “Ma io sto bene. Sto bene. Andiamo a confessare”. Ovviamente gli fu impedito di andare in confessionale e venne riportato della sua cella. Ma il giorno dopo riprese la vita di sempre. Era perfettamente guarito».

di Roberto Allegri

FONTE: Famiglia Cristiana N. 37
16 settembre 2018


Sono passati pochi giorni dalla ricorrenza dei 50 anni della "nascita al Cielo" di padre Pio da Pietrelcina e 100 anni dall'impressione delle sue sacre stimmate. Ho pensato quindi di postare sulle pagine di questo blog qualcosa che riguardasse questo meraviglioso Santo così amato dalla gente di tutto il mondo, e l'articolo "giusto" l'ho trovato su Famiglia Cristiana con questa bella testimonianza del bravissimo padre Marciano Morra, suo confratello a San Giovanni Rotondo per tanti anni.
Tante cose si sono dette e scritte su padre Pio in tanti, tanti anni.... ma l'Amore verso questo Santo non sembra risentire del passare del tempo e la devozione nei suoi confronti è sempre vivissima nel cuore delle persone. E di questo, personalmente, ne sono solo estremamente felice, perchè padre Pio è e rimarrà sempre un esempio luminosissimo per tutti di Santità e di Amore Vero per Gesù, la nostra Madre Celeste e il prossimo, per il quale si è completamente speso in tutto l'arco della propria vita.

Marco

venerdì 13 luglio 2018

Le lacrime di Padre Pio


Quando pensiamo o parliamo di Padre Pio, spesso rimaniamo affascinati dai tanti Doni e Carismi straordinari di cui il Signore lo aveva così generosamente dotato, nonché dagli aspetti più “mirabolanti” della sua vita, così ricca di episodi significativi a stretto contatto col soprannaturale. Viene quasi spontaneo legare la figura del Santo di Pietrelcina a questa cose, mentre spesso tendiamo a mettere in secondo piano altri aspetti più “ordinari” della sua vita, perché “solleticano” meno il nostro interesse. Ma la Santità di uomo non si vede solamente dagli eventi straordinari della propria esistenza, ma anche, e forse ancor di più, da quegli aspetti della vita che rientrano nell'ordinarietà, vissuti però con Amore straordinario. E in questo contesto vorrei mettere in evidenza un aspetto peculiare della vita di Padre Pio: quello delle lacrime!
Padre Pio ha sempre avuto il Dono delle “lacrime”, ovvero quello di piangere spesso.... ma non per frivoli o superficiali sentimentalismi, ma bensì per Amore, Amore vero nei confronti delle anime che spesso, spessissimo gli laceravano il cuore con i loro peccati, con il loro cattivo comportamento, con la loro lontananza o indifferenza nei confronti del Signore. E per questi peccati Padre Pio piangeva molto, soprattutto durante la notte, nelle sue lunghe, intense e spesso dolorose notti passate nella propria celletta del convento di San Giovanni Rotondo, quasi sempre senza dormire. Ma il Santo di Pietrelcina piangeva anche per altri motivi, aveva tante ragioni per farlo, ma sempre a motivo del suo grande, sconfinato Amore per Gesù e la Madonna. A questo proposito c'è un aneddoto molto significativo che ho appreso attraverso l'emittente televisiva Padre Pio TV e raccontato da quel bravissimo frate cappuccino che risponde al nome di Frate Marciano Morra. Questo aneddoto riguarda il Santo di Pietrelcina nel suo periodo di noviziato, e penso sia una bella cosa farlo conoscere.
Durante questo periodo, il giovane Francesco Forgione (non aveva ancora assunto, naturalmente, il nome di Padre Pio) assieme ai suoi giovani confratelli, passava tutti i giorni un certo periodo di tempo meditando la Passione e Morte di nostro Signore Gesù Cristo, così come prevedeva la regola di allora. Al termine di questo tempo di meditazione ogni aspirante frate, a turno, doveva riassettare la stanza dove si erano riuniti insieme, sistemando i banchi, spazzando per terra e così via. Uno dei compagni di noviziato del futuro Santo, ci ha lasciato a questo proposito una preziosa testimonianza. Lui, come ciascun altro novizio, al termine di questa meditazione, poteva perfettamente capire in quale posto si era seduto Padre Pio, perché dovunque lui si mettesse rimaneva sempre una piccola “pozzanghera” di acqua sul pavimento. Ma donde veniva quest'acqua? Veniva dagli occhi del futuro Santo, occhi che piangevano lacrime di Amore e di Dolore nel meditare la Passione di Gesù, una meditazione che non lasciava certamente indifferente il giovane Francesco il quale non riusciva mai, mai a trattenere le lacrime.... era più forte di lui! Queste lacrime erano la prova più tangibile del suo vero, grandissimo Amore per Gesù, un Amore profondo, vissuto, partecipato.... così partecipato che, di lì a poco, lo avrebbe persino rivissuto nella propria carne! La Santità del resto è proprio questo: non si è Santi perché si hanno Doni o Carismi straordinari.... questi semmai vengono donati dallo Spirito Santo come conseguenza di questa Santità. Ma la Santità consiste nell'amare, nell'amare intensamente, fortemente, anche dolorosamente..... e amare significa fare dono di sé, fare la Volontà di Colui che si ama, Gesù in questo caso, e volergli piacere in tutto e per tutto! E le lacrime sono una prova tangibile di questo Amore!
Le lacrime sono un grande Dono, e lo stesso Papa Francesco ci invita a chiederlo al buon Dio questo Dono! Le lacrime, come ci ha lasciato detto il Papa, sono “una lente d'ingrandimento” che ci aiuta a vedere meglio Dio!

Marco