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martedì 4 dicembre 2018

Continua la solidarietà per Barbara Giuggioloni, malata di SLA


Barbara Giuggioloni, sposata e con una figlia, ha contratto la terribile Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) nel 2012. Da allora Barbara ha perso la sua indipendenza, ma non la sua combattività e la voglia di vivere. Purtroppo le spese che Barbara deve affrontare sono tante, sopratutto quelle delle badanti di cui ha assolutamente bisogno. A questo proposito Barbara lancia questo appello: “Carissimi amici, la vita mi vuole umiliare ma io voglio vivere e guarire, ma ho bisogno del vostro aiuto per pagare le badanti”.

I concittadini maceratesi di Barbara, in questi anni di malattia hanno manifestato la propria solidarietà nei suoi confronti in vari modi, e in particolar modo con la bella iniziativa "Un caffè per Barbara", una raccolta fondi che si realizza donando un euro in apposite cassettine sparse in vari esercizi pubblici della città. Ma le donazioni si posso eseguire anche tramite bonifico bancario, da effettuarsi a queste coordinate:


IBAN: IT06Y0570413400000000002166

Banca Popolare di Spoleto filiale di Villa Potenza
intestato a Barbara Giuggioloni

Tante gocce, tutte insieme, formano l'oceano, e ciascuna persona può far parte di questo "Oceano" di solidarietà a favore di Barbara. Non manchiamo quindi di fare la nostra parte, di donare ciascuno la propria goccia, per piccola o grande che sia. Un grazie di vero cuore a chi lo farà.

Marco

24 novembre 2018

Fonte: La Voce della Verità

lunedì 9 gennaio 2017

La SLA non ferma padre Modesto Paris: ogni domenica la Messa è su Facebook!


Il sogno nel cassetto? Portare i giovani sulle vette del Trentino

A Mocenigo, tre anni fa, ha inaugurato il campeggio dei «Rangers», l’associazione di volontariato giovanile da lui fondata a Genova. Un luogo dove ospitare famiglie in difficoltà che non possono permettersi una vacanza, ma anche per i ragazzi che con il suo esempio lavorano silenziosamente nella carità e nella misericordia (L’Adige.it, 30 novembre).

L’ “IRRIDUCIBILE” PADRE MODESTO


In questi giorni padre Modesto Paris, nativo di Mione di Rumo, ordinato 30 anni fa da Papa Paolo Giovanni II, da allora all’opera a Genova, Torino, Spoleto, con puntate in Camerun e Filippine, è alla ribalta nazionale. Il settimanale Panorama (24 novembre 2016) gli ha dedicato nell’ultimo numero quattro pagine di reportage, annoverandolo tra gli «Irriducibili». Padre Modesto non ha smesso la sua opera, sebbene sia gravemente malato di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), malattia degenerativa che lo costringe su una sedia a rotelle, e gli ha tolto la parola e la possibilità di nutrirsi da solo.

IN DIRETTA SU FACEBOOK

Da qualche tempo, il parroco vive nel Santuario della Madonnetta di Genova. Per le incombenze della giornata si affida a Mamadou, un giovane profugo senegalese che ha accolto anni fa e che adesso è il suo interprete, la sua guida e il suo sostegno un po’ come nel film «Quasi amici».

Per il resto padre Paris è un ciclone: scrive su Facebook e dice messa con l’ausilio di un computer a sintesi vocale che può comandare con il tocco delle dita o anche con il movimento degli occhi. Così ogni domenica celebra le funzioni in diretta Facebook e i suoi fedeli lo seguono sul tablet: si confronta con la sue gente, i suoi fedeli, i ragazzi che affollano ogni sua presenza alla sede dei Rangers.

L’AQUILONE IN STANZA

Raccontava sulle colonne de L’Adige: «Ovunque io abbia operato ho sostenuto la nascita di realtà associative, prima alla Madonnetta, poi a Sestri dove quasi 20 anni fa è stata costituita una associazione giovanile ed avviato un “campo famiglie”». Secondo di sei figli di un falegname, la voglia di fare per Padre Modesto è sempre stata tanta. Spiega a Panorama: «Ero sempre in azione, anche troppo, mi dimenticavo persino di dormire. Ora la malattia mi ha imposto di rallentare, forse è un bene». Il suo motto, nonostante la SLA, è «Solo con il vento contrario l’aquilone vola». E nella sua stanza tiene un aquilone per ricordarsene.

SI AFFIDA A DIO

Padre Modesto ha un sogno: «È sempre lo stesso, fin da quando mi hanno ordinato sacerdote: portare giovani e adulti in cordata sulle vette del mio Trentino. È un sogno che voglio non finisca mai. Per questo abbiamo costruito la “casa sogno” che ospita ogni anno 500 giovani. Ma io vorrei che ne ospitasse mille».

E sulla porta della sua stanza si è fatto incidere una frase in cui si affida al Padre: «Il Signore supera di una spanna ogni nostra aspettativa».

di Gelsomino del Guercio

1 dicembre 2016

FONTE: Aleteia.org


Storia davvero straordinaria di un uomo certamente straordinario!
Padre Modesto Paris, malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), malattia degenerativa terribilmente invalidante, continua ad esercitare il suo ministero di Sacerdote con fervoroso slancio d'Amore, pieno di iniziative, di idee, di passione, di ottimismo, di desiderio d'Amore per il prossimo e per Dio. Dinanzi a storie umane come queste non si può non provare un senso di meraviglia, di stupore, di ammirazione! E da parte mia, con molta semplicità posso solamente dire: GRAZIE padre Modesto, per quello che sei, per quello che fai e per l'esempio che ci doni. E' grazie a persone come te che il mondo in cui viviamo è reso migliore. Grazie di vero cuore!

Marco