venerdì 4 febbraio 2022

Le isole di Tonga colpite fortemente dall'eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga Hunga-Ha'apai. Aiutiamo questa popolazione in grande difficoltà!

L'eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga Hunga-Ha'apai del 15 gennaio, secondo i dati della Nasa, 500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima, ha creato dei danni enormi, in particolar modo nell'arcipelago delle isole di Tonga, costituito da 169 isole (anche se solo 36 sono abitate), per un totale di 100 mila persone. Le isole più periferiche dell'arcipelago sono state quelle maggiormente colpite ma, secondo la Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), almeno 80 mila persone potrebbero essere in gravi difficoltà, quindi la netta maggioranza della popolazione totale.

Le isole più colpite dalla furia di questa eruzione vulcanica sono quelle di Tongatapu, di Mango (completamente distrutta) e di Fonoifua. Danni ingenti anche per l'isola di Nomuka.
La situazione è critica soprattutto perché manca l'acqua potabile, contaminata dalla cenere vulcanica, piena tra l'altro di metalli pesanti come il rame, il cadmio e l'arsenico. Inoltre strade e ponti sono stati gravemente danneggiati e molti rifugi delle zono costiere sono stati travolti dagli tsunami.

Gli aiuti umanitari faticano ad arrivare a causa della cenere che rende difficilmente praticabile l'aeroporto Fuaamotu e, nonostante che siano passati diversi giorni, la cenere continua a ricoprire case, strade, spiagge e infrastrutture.

La Caritas Tonga, in collaborazione con Caritas Aotearoa/Nuova Zelanda e le autorità locali hanno stoccato rifornimenti nei magazzini di Tongatapu, da distribuire alla popolazione in grandi difficoltà. Anche la Caritas italiana si sta adoperando per aiutare queste popolazioni, in una situazione di così grave emergenza.

Pure l'Unicef si sta mobilitando con grande impegno in questi giorni di gravi difficoltà, con la preparazione di molti pallet di materiali d'emergenza. “Mentre i danni all’agricoltura sono inferiori rispetto a quanto si temeva, sono state sollevate preoccupazioni per l’approvvigionamento idrico, la qualità dell’aria e la disponibilità di carburante – informa Unicef -. Si teme anche l’insorgere di malattie legate all’acqua, dato che le ondate di marea hanno causato l’inondazione di 2-3 isolati nell’entroterra” (citazione: Agensir). Sono stati inviati anche molti kit ricreativi per le attività psicosociali a favore dei bambini, che il Ministero degli Affari Interni distribuirà in collaborazione con i volontari della Chiesa locale.
Secondo Save the Children, sono 28 mila i bambini colpiti da questo disastro, e ancora e sempre, è l'assenza dell'acqua potabile a costituire il problema maggiore.

Ora per le popolazioni delle isole di Tonga c'è anche tanta paura per il diffondersi del Covid-19. Finora, infatti, questo arcipelago di isole era stato un territorio Covid-free, ma con gli arrivi, assolutamente necessari, degli aiuti umanitari è arrivato anche il Coronavirus. Un altra brutta "tegola" da dover affrontare.

La situazione che si è abbattuta sull'arcipelago delle isole di Tonga è drammatica, ma chiunque di noi, con un po' di buona volontà, può fare qualcosa di veramente bello per aiutare queste popolazioni. E lo si può fare donando il proprio contributo attraverso la Caritas italiana che ha aperto una raccolta fondi a questo scopo (cliccare qui).
Anche la divulgazione di questo post o altri articoli simili può essere utile alla causa e poi, naturalmente, cosa importantissima, invito tutti a sostenere queste popolazioni con la propria preghiera.

Non manchiamo mai di fare del Bene laddove c'è bisogno.... e il bello è che chiunque, ma veramente chiunque, nessuno escluso, lo può fare.
Grazie di cuore!


Marco

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