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lunedì 20 marzo 2023

Una caffetteria Cattolica nella terra dei fuochi per diffondere i valori e i principi Cristiani


Nata nel 1996 nel cuore della tristemente nota "terra dei fuochi" tra i comuni di Marano e Calvizzano in provincia di Napoli, la Caffetteria Bethlehem Cafè è sorta grazie all'intraprendenza di Rossella e Stefania, due ragazze piene di voglia di fare e di creare qualcosa di nuovo e originale.

L'idea di creare una caffetteria Cattolica è nata prendendo spunto dalle parole dell'indimenticabile Papa Giovanni Paolo II: “Nell’umile grotta di Betlemme giace, su un po’ di paglia, il "chicco di grano" che morendo porterà "molto frutto"”.
Da queste parole ecco allora prendere forma questo bar, nato per diffondere i valori e principi Cristiani, in cui si può parlare senza remore delle proprie esperienze personali di Fede, come se si facesse parte di una grande famiglia.

In questo locale, come è giusto e sacrosanto che sia, non esistono slot machine, troppo spesso causa di gravi dipendenze da "gioco" da parte di molte persone, sostituite da una sana e utilissima libreria Cattolica.

Nel corso degli anni all'interno di questo locale sono state promosse anche numerose manifestazioni di carattere sociale, come la presentazione di diversi libri, e per due anni consecutivi l'evento "Caffè con il Vescovo", con la presenza di Sua Eccellenza Angelo Spinillo.
Non sono mancati neppure eventi legati alla musica, come i Concerti di Natale con la partecipazione del famoso coro Gospel, di fama nazionale, Flowin' Gospel.

Dove c'è Fede e buona volontà nasce sempre qualcosa di Bello, e anche questo originale e genuino locale ne è una prova tangibile.


Marco

domenica 21 marzo 2021

Bar mette al bando le slot: al loro posto una libreria

L'iniziativa del "Why Not" di via Aurelia e della sua titolare, Azzurra Cerri, che ha lottato due anni con il gestore delle macchinette per riuscire a liberarsene

VIAREGGIO. Quell’angolo buio all’interno del suo bar proprio non le piaceva più. E così Azzurra Cerri, titolare del "Why Not? Cafè" (lato mare di via Aurelia Nord, di fronte all’Esselunga) ha detto basta. Una mini-libreria al posto delle slot machine. Quando pochi giorni fa gli addetti della Sisal hanno portato via le macchinette, la ragazza ha tirato un sospiro di sollievo. Il lieto fine di una storia che si trascinava da oltre due anni, dal momento in cui Azzurra chiuse un accordo con la Sisal per piazzare due slot machine dentro il suo bar. Salvo poi pentirsi dopo poco tempo. Non sapeva che disfarsi di quelle macchinette non sarebbe stato facile come bere un bicchiere d’acqua.

Quando mi rivolsi al concessionario – racconta Azzurra – mi fu spiegato chiaramente che se avessi chiesto la rimozione delle slot in anticipo rispetto alla scadenza del contratto, avrei dovuto pagare una penale di mille euro per ogni anno che mancava al termine naturale del rapporto (gli accordi vengono stipulati su base quinquennale)”. La ragazza non aveva assolutamente intenzione di sborsare quella cifra, ma pure gli enti preposti a cui si era rivolta per porre fine al suo calvario, non le avevano prospettato altra via d’uscita. E allora, la scorsa estate, ha spento le macchinette. A quel punto, poche settimane fa, è stata la Sisal a contattarla, “perché era stato riscontrato che negli ultimi mesi le slot non avevano generato traffico e di conseguenza incassi”. E’ a questo punto che Azzurra intravede uno spiraglio: “Mi dissero che se avessi continuato a tenere inattive le slot sarebbero stati costretti a portarle via”. Proprio questo voleva la ragazza. Dopo svariati tentativi, sino a quel momento tutti falliti, aveva raggiunto il suo scopo.

Adesso, l’occhio dei clienti cade inevitabilmente su quell’angolo luminoso, con un tavolo e sopra di esso una candela, qualche sedia ed uno scaffale con i libri. Tanti libri. Che chiunque desidera potrà leggersi comodamente bevendo un caffè o mangiando un panino o una brioche. Questa la cronologia degli eventi. Secca. Fredda. Ma sono le motivazioni che hanno un peso specifico rilevante in tutta questa vicenda. Quelle di una giovane imprenditrice che si è messa in gioco e che proprio, per colpa del gioco, aveva perso la pazienza. Stufa di assistere impotente, di fatto, a quel flusso continuo di persone attirate come calamite dalle slot machine dentro il suo bar. “Diversi anni fa erano remunerative (prima della Sisal aveva stipulato un accordo con un gestore viareggino, ndr), poi sono cominciati i problemi. Col passare del tempo era diventata una rimessa. Entrava gente poco raccomandabile, si piazzava davanti alle macchinette e spesso capitava che qualcuno mi chiedesse soldi in prestito per giocare, magari poi senza saldare il debito. Una situazione insostenibile”. Anche perché il "Why Not? Cafè" è stato preso di mira (più di una volta) dai ladri, che infrangendo i vetri e forzando la porta laterale, avevano tentato di portare via soldi. “Ora che mi sono liberata delle slot, sono felice. Il bar è di nuovo tranquillo, così come i clienti che lo frequentano (principalmente i dipendenti dell’Esselunga, ndr). L’idea di creare un angolo dedicato alla lettura l’avevo in mente da tanto tempo. Finalmente sono riuscita a realizzare il mio piccolo desiderio”.


di Gabriele Noli

3 gennaio 2015

FONTE: Il Tirreno

giovedì 24 settembre 2020

Palazzuolo sul Senio, libri al posto delle slot nel bar: “Ho visto troppa gente perdere tutto”

Dopo aver rilevato il locale, ha tolto di mezzo le slot machine, ha affittato una stanza vicina e l’ha trasformata in una libreria aperta al pubblico; ed ora ora gli abitanti del paese del Mugello vanno a leggere da lui bevendo un caffè. “Guadagno meno ma ho la coscienza pulita. Ho visto troppa gente rovinarsi”.


La prima cosa che ha fatto quando un anno fa ha rilevato dallo zio il bar-gelateria Gentilini di Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze, è stato staccare la spina dell’ultima slot machine e disdire il contratto con il fornitore. E al suo posto ha messo un po’ di libri. Come spiega oggi Repubblica, la decisione di Lorenzo è maturata dopo aver visto i suoi concittadini — molti padri di famiglia — passare interi pomeriggi a giocare e perdere lo stipendio. E investire grosse somme di denaro nell’illusione, vana, di una vincita facile. “Non volevo essere complice di tutto questo. Non volevo rovinare la vita a nessuno. La ludopatia è una malattia seria, che fa male non solo a chi gioca, ma anche alle loro famiglie”, spiega.

Pazienza se qualche affezionato cliente, assiduo frequentatore delle slot, ha scelto di non entrare più: “Ho visto troppa gente rovinarsi. C’è chi ha perso 500 euro in poche ore — racconta Lorenzo Naldoni, 31 anni, una compagna e una figlia in arrivo a ottobre,— o anche chi, una volta finiti i soldi, si faceva tenere il posto da un amico per non perdere il turno e nel frattempo andava a prelevare altre banconote al bancomat per continuare a giocare”. “Certo — aggiunge lui — ho rinunciato a una fetta significativa di introiti derivanti dalla presenza delle slot machine che avrebbe potuto farmi comodo, soprattutto per un’attività agli inizi come la mia. Ma non mi importa perché la sera vado a dormire con la coscienza pulita”.

Una scelta che tanti altri negozianti hanno fatto in questi anni prima di lui. Ma il giovane barista è andato oltre. E dopo aver eliminato le slot machine, lo scorso dicembre, a pochi mesi dall’apertura, ha deciso di affittare una stanza vicina e comunicante al bar e di trasformarla in una piccola libreria aperta al pubblico. “Abbiamo installato un po’ di scaffali, tavoli e sedie per poter leggere in tranquillità magari bevendo un caffè. I primi libri li ho portati da casa. Altri poi ce li hanno regalati via via persone del posto”, racconta soddisfatto Lorenzo. In questi primi mesi l’esperimento del bar-libreria sembra essere piaciuto ai residenti e alla clientela: in tanti (lockdown permettendo) hanno cominciato a frequentarlo non solo per fare colazione o per pranzare al volo ma soprattutto per leggere.


di Biagio Chiariello

26 agosto

FONTE: Fanpage

venerdì 15 aprile 2016

«Al posto delle slot ho messo la libreria»


Sassari, Nanni Masala ha preso in gestione il bar Università due anni fa e ha eliminato le macchinette.

SASSARI. Una libreria che ospita dei vecchi vinili al posto di due slot machine mangia soldi. Nanni Masala, 31 anni, gestore dal 2014 dello storico “Bar Università” non si sente nè un marziano nè un fesso. «Ho sempre avuto un’idea diversa del bar - racconta mentre prepara caffè e aperitivi per i clienti - e così quando a gennaio di due anni fa ho preso la gestione del locale, ho deciso di eliminare quelle due macchinette che nella mia idea di caffetteria stonavano e al loro posto ho messo una libreria e creato una saletta relax».

Una decisione controcorrente che ha attirato l’attenzione del movimento cittadino “Sassari No Slot” che si batte contro la diffusione in città di sale da gioco. Il gruppo, nato qualche mese fa su facebook, per questo pomeriggio (8 aprile 2016) ha organizzato un flash mob in piazza Università che si concluderà con la consegna di una targa al giovane gestore per premiare la sua scelta coraggiosa.

«Sono molto onorato di questo riconoscimento - racconta Nanni Masala - ma non credo di aver fatto niente di particolare». Entrato ad appena 18 anni dietro il bancone dello storico bar nato nel 1957, due anni fa Nanni ha avuto la possibilità di rilevare la gestione. «Dopo tanti anni di lavoro - racconta - avevo capito che rinunciare alle macchinette e di conseguenza ai malati di slot machine avrebbe solo migliorato l’ambiente». Per togliere i due video poker nella saletta vintage, dove oggi i clienti prendono il tè e ascoltano i vecchi 33 giri, Nanni ha dovuto però aspettare sei mesi. «Purtroppo c’era un contratto con il monopolio - spiega - e ho dovuto attendere che scadessero i termini, altrimenti avrei dovuto pagare una penale».

Sono tantissime le associazioni cittadine che hanno aderito all’iniziativa di questo pomeriggio chiamata Slotmob, alla quale ha aderito anche il Comune. «Quello di oggi - spiega Michela Pilicchi Manca una delle organizzatrici - sarà il primo Slotmob a Sassari, abbiamo lavorato in tanti e sarà una bella festa, organizzata per premiare Nanni Masala un ragazzo che merita ogni bene. Chi come lui preferisce guadagnare meno, ma sentirsi a posto con la propria coscienza e dedicarsi ad accogliere coloro che frequenteranno il suo locale con ben più validi sistemi - conclude - merita d'esser scelto per la propria colazione, per l'aperitivo, per una serata con gli amici». E sui mancati guadagni dovuti alla dismissione delle slot macine è lo stesso gestore del “Bar Università” a sfatare un falso mito. «Ma chi lo ha detto che con le slot si guadagna - spiega Nanni Masala - io ci guadagnavo 200/300 euro in più è vero, ma da questo bisogna togliere le spese dell’energia elettrica e le tasse da pagare. Ma la verità è che i 7/8 clienti che ho perso quando ho tolto le slot - conclude il giovane barista - non erano dei veri clienti del bar, entravano dritti verso le macchinette e mi rivolgevano la parola solo per cambiare i soldi. Nel mio locale preferisco creare un clima completamente diverso».

di Luca Fiori

8 aprile 2016

FONTE: Lanuovasardegna.gelocal.it



Potrà sembrare una cosa piccola quello che ha fatto questo ragazzo, Nanni Marsala, nuovo gestore del Bar Università di Sassari, ma sono proprio queste "piccole-grandi" cose che rendono migliore la nostra società. Tanta, tantissima gente si è rovinata e si rovina tutt'ora a causa di queste macchinette..... e rinunciarvi, magari rimettendoci anche un possibile introito economico, per evitare che tante persone sperperino inutilmente le proprie risorse  economiche, fino talvolta a ridursi anche sul lastrico.... beh, significa molto a mio parere, vuol dire che Valori come quelli dell'Onestà, della Rettitudine, della Giustizia e della Generosità, valgono più di qualsiasi somma di denaro.
E allora lasciatemi dire un generoso "Grazie" a tutti i gestori di esercizi pubblici che aderiscono alla campagna Slotmob, ovvero a tutti coloro che rinunciano ad avere queste infernali slot machine "mangiasoldi" e "rovinapersone" all'interno dei propri locali, per  Amore e Generosità del prossimo e per Rettitudine interiore. Grazie a tutti voi che vi adoperate, in questo modo, a rendere la nostra società migliore, date un bell'esempio ed evitate a tante persone di rovinarsi.... grazie!

Marco