La guerra in Ucraina è da quasi un anno che sta imperversando senza esclusione di colpi, con il suo carico di vittime, dolore e sofferenza senza fine, resa ancor più dura oggi dal sopraggiungere dell'inverno e quindi dall'arrivo del freddo che rende tutte le cose sempre più difficili. E, quello che è peggio, questo conflitto non sembra avere spiragli di Pace, con le due parti, Russia e Ucraina (quest'ultima supportata dagli Stati Uniti e dalla Nato), distantissime tra loro, cosa che fa pensare a una guerra ancora molto lunga.
Nel bel mezzo di questo quadro desolante, non mancano tuttavia esempi di grande Solidarietà a favore dei poveri civili, come a Parma, dove un uomo di ben 90 anni, Marco Borghini, ha aperto le porta della propria casa a 7 ragazzini, tre maschi e quattro femmine, provenienti da un piccolo paese vicino a Leopoli, una delle città ucraine più colpite da questa insensata guerra.
Scappati dalla propria terra martoriata dalle bombe, prima in pullman e poi a piedi, giunti a Milano hanno trovato un pulmino fornito dallo stesso Borghini, che li ha condotti a Parma dove hanno potuto sistemarsi in una bella casetta in Via D'Azeglio, accolti e ospitati da Natalya, nonna di quattro di questi sette ragazzi, che lavora in Italia da 11 anni come badante e assistente familiare.
Ed è stata proprio Natalya, colpita al cuore dalle tragiche vicende di questa guerra, a chiedere di poter accogliere questi ragazzi, assieme a due nuore, per poter dar loro sostegno materiale, Pace e Serenità.
Marco Borghini, forte della sua lunga esperienza di vita, compreso l'aver visto e vissuto in prima persona la Seconda Guerra Mondiale, cosa questa che ha lasciato un segno indelebile nella sua anima, non ha saputo dire di no a questi profughi bisognosi di un tetto sopra la testa e di tanto aiuto, e quindi ora si ritrova con una famiglia quanto mai allargata, nella quale Borghini si sente come un nonno felice per questi ragazzi, condividendo con loro pranzo e cena e anche piacevolissime passeggiate insieme all'interno del Parco Ducale.
Per Marco Borghini, molto conosciuto in città per aver aperto all'inizio degli anni 60 in Via D'Azeglio un negozio di abbigliamento sportivo tenuto in gestione per oltre trent'anni, è stata una grande Gioia poter accogliere questi civili ucraini in fuga, e poter dare loro ciò di cui hanno bisogno, compreso il poter frequentare la scuola per i giovani ragazzi ospitati, grazie a una dad che copre migliaia di chilometri di distanza.
La città di Parma, e in particolar modo il loro quartiere, li ha accolti con molta simpatia ed amicizia, e non sono mancati gesti di solidarietà e altruismo da parte di molte persone della zona.
La città di Parma, e in particolar modo il loro quartiere, li ha accolti con molta simpatia ed amicizia, e non sono mancati gesti di solidarietà e altruismo da parte di molte persone della zona.
La speranza, naturalmente, è quella che un giorno in Ucraina possa tornare la tanto agognata Pace, e così i ragazzi possano ricongiungersi con i loro papà, costretti a rimanere in Ucraina, e riprendere quel cammino di vita insieme spezzato ora dall'assurdità di questa guerra.
Marco
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