Sono tante le storie che si incrociano in quella terribile notte di venerdì 13 novembre, quando 8 terroristi si sono divisi per strade e locali di Parigi e hanno seminato il terrore, uccidendo 130 persone e ferendone altre centinaia. L'attacco che ha fatto più vittime è stato quello al Bataclan, dove 1500 persone stavano ascoltando il concerto degli Eagles of Death Metal.
Due ore in ostaggio di tre terroristi che prima hanno sparato sulla folla, poi uno ad uno. I racconti di chi era lì dentro ed è riuscito a salvarsi sono drammatici. Tra questi Isobel Bowdery, studentessa 22enne di Cape Town che su Facebook ha pubblicato la maglia ancora sporca di sangue e raccontato la sua esperienza.
Ecco la traduzione del commovente resoconto:
“Non penseresti mai possa succedere a te. Era un semplice venerdì sera ad un concerto rock. L’atmosfera era così felice, e tutti erano intenti a ballare e divertirsi. Quando quegli uomini sono entrati arrivato all’ingresso e hanno cominciato a sparare, tutti abbiamo pensato ingenuamente facesse parte dello spettacolo. Non è stato solo un attacco terroristico: è stato un massacro. Dozzine di persone sono state colpite davanti ai miei occhi. Il pavimento era pieno di pozze di sangue. I pianti di uomini adulti che stringevano i corpi morti delle loro fidanzate hanno cominciato a riempire il locale. Futuri demoliti, famiglie distrutte, in un istante. Sola e sconvolta, ho finto di essere morta per più di un’ora, sdraiata tra chi era costretto a guardare i propri cari che non si muovevamo più. Trattenevo il respiro, provavo a non piangere per non far vedere a quegli uomini la paura che loro stavano cercando. Sono stata estremamente fortunata ad uscirne viva, ma molti altri no. Persone innocenti che erano lì per i miei stessi motivi: passare un venerdì sera sereno ascoltando musica.
Questo mondo è crudele. Atti come questo non fanno altro che sottolineare la depravazione degli esseri umani, e le immagini di quegli uomini che volteggiavano su di noi come avvoltoi mi daranno il tormento per il resto della mia vita. Il modo in cui prendevano meticolosamente la mira prima di sparare a tutti coloro che erano all’esterno della pista senza alcuna considerazione. Non sembrava vero. Aspettavo che qualcuno finalmente mi dicesse che si trattava soltanto di un incubo.
Ma essere sopravvissuta a questo orrore mi ha dato la possibilità di accendere i riflettori sui veri eroi. All’uomo che mi ha rassicurato mettendo a repentaglio la sua vita pur di proteggermi e coprirmi la testa; alla coppia le cui ultime parole d’amore mi hanno fatto riflettere su quello che ancora c’è di buono a questo mondo; alla polizia che è riuscita a salvare centinaia di vite; al perfetto sconosciuto che si è avvicinato a me in strada e mi ha confortato per tutti i 45 minuti in cui ho pensato che l’amore della mia vita fosse morto; all’uomo ferito che ho scambiato per lui, e che dopo essermi accorta che non fosse Amaury mi ha stretta e confortata, nonostante fosse il primo ad essere solo e spaventato; alla donna che ha aperto la porta di casa sua ai sopravvissuti; all’amico che mi ha offerto rifugio e si è preoccupato di andare a comprare dei nuovi vestiti così che non dovessi più indossare questo top sporco di sangue; a tutti voi che vi siete preoccupati di inviarmi messaggi di supporto.
Voi mi fate pensare che ci sia del potenziale per essere migliori. Che tutto questo non debba succedere mai più. Ma per lo più questo messaggio è per quelle 80 persone che sono state ammazzate nel locale e che non sono state così fortunate, e che oggi non hanno avuto la possibilità di svegliarsi oggi e per tutto il dolore che i loro amici e le loro famiglie dovranno affrontare. Mi dispiace. Non c’è niente che possa far passare il dolore. Mi sento privilegiata ad essere stata lì per il loro ultimo respiro. E avendo davvero creduto che avrei fatto la stessa fine, posso assicurarvi che il loro ultimo pensiero non era rivolto alle bestie che hanno causato tutto questo, bensì a tutte le persone che hanno amato col cuore.
Mentre ero sdraiata in mezzo al sangue di sconosciuti, aspettando quel proiettile che avrebbe segnato la fine dei miei miseri 22 anni, non ho fatto che altro che visualizzare il volto di tutti coloro che amo, sussurrandogli "Ti voglio bene". Ancora, e ancora una volta. Riflettevo sui momenti più belli della mia vita. Desideravo che le persone che amo sapessero quanto, e mi auguravo che nonostante tutto avrebbero continuato a credere nel bene. Per non lasciarli vincere. La notte scorsa, la vita di molte persone è cambiata per sempre e tocca a noi essere persone migliori. Spetta noi vivere la vita che queste vittime innocenti sognavano, ma che non saranno mai in grado di realizzare. Riposate in pace, angeli. Non sarete mai dimenticati”.
Isobel Bowdery
15 novembre 2015
FONTI: Today.it, News.mtv.it
Bellissimo, toccante, struggente questo racconto da parte di una sopravissuta dell'orribile strage del Bataclan in Francia.... me ne sono imbattuto per caso, ma appena l'ho letta ho pensato immediatamente di doverla condividere sulle pagine di questo blog.
Diventa difficile anche fare dei commenti..... in questo scritto è rappresentata la terribile esperienza che questa giovane ragazza ha vissuto sulla propria pelle, vedendo la morte in faccia e assistendo a quella di tante altre persone che purtroppo non ce l'hanno fatta.
Penso che ognuno di noi, nel leggere le toccanti parole di Isobel, si sia immedesimato in lei.... e forse ciascuno di noi si è domandato fra sè e sè: “Come avrei reagito io al suo posto?”. Oppure: “Grazie al Cielo che non ero lì”.
Isobel ha vissuto veramente le due facce della dimensione umana: il livello di depravazione a cui, purtroppo, alcune persone sono arrivate..... e, per contro, l'immenso "potenziale" buono che c'è in tanti altri esseri umani, messosi più che mai in evidenza in una situazione drammatica come questa. I suoi stessi pensieri d'Amore verso i propri cari, nei momenti di massimo pericolo e paura, ci dicono in realtà quanto di buono c'è nel cuore dell'uomo, nella stra-grande maggioranza degli esseri umani.
Concludo riportando le stesse parole di Isobel: “La notte scorsa, la vita di molte persone è cambiata per sempre e tocca a noi essere persone migliori”. Sì, essere persone migliori.... questo dev'essere l'impegno e il traguardo che ciascuno di noi si deve prefiggere. Per avere una vita più bella, più felice, più virtuosa... per sconfiggere il male con il Bene, per avere un mondo migliore. Per noi stessi e perchè il nostro buon Dio ce lo chiede. L'Amore vince tutto, anche l'odio.
Ricordiamoci delle parole di Isobel e facciamole nostre.... non solo nei momenti di difficoltà, ma sempre, in ogni momento della nostra vita. E allora il mondo diverrà veramente migliore.
Marco
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