sabato 31 gennaio 2015

Il sogno che può cambiare la realtà


Nella periferia di Milano, una chiesetta e un ex granaio abbandonati tornano a disposizione della comunità grazie all'impegno di Gloria e suor Ancilla

Nasce da un sogno il progetto di far rivivere una porzione di Milano. In tutte le sue valenze: culturale, artistica, spirituale, rurale, sociale, educativa. Forse, la forza delle grandi idee che poi si trasformano in progetti concreti ha origine proprio da una visione”. Sono parole di Gloria Mari, consacrata nell'Ordo Virginum, ex geologa e giornalista, che ha deciso di dedicare la sua vita al servizio degli altri, delle persone sole, fragili, che attraversano momenti segnati da grandi difficoltà, e lo fa lavorando nella Cooperativa Nocetum, nella Valle dei Monaci a Milano.

La vocazione

A causa del lavoro del padre, dirigente di una multinazionale e sempre impegnato all'estero, Gloria fin da piccola viaggia molto, spostandosi addirittura in tre continenti.
I luoghi che vede, i viaggi che compie, accrescono sempre di più il suo interesse a studiare la terra, e per questo decide di diventare una geologa. Quando ha 23 anni, nel periodo dell'università, conosce suor Ancilla: un incontro destinato a cambiare profondamente la sua vita. A Gloria piace lo stile di preghiera e la delicatezza con cui si pone la suora. Così decide di andare in ritiro con lei. E' in questa occasione, raccolta nella preghiera accanto a una figura amica, avvolta da una sensazione di tranquillità e felicità, che Gloria inizia a chiedersi se la professione che ha scelto e per cui sta studiando è ciò che davvero può farla felice. Se la sua serenità deve cercarla girando per il mondo a studiare la terra o se, invece, è più vicina di quanto lei possa immaginare.

In missione tra la gente

Al primo ritiro ne seguono altri. Gloria inizia a maturare l'idea di portare a termine l'università e successivamente diventare una missionaria laica in terre lontane. Dopo la laurea, e solo tre anni dopo il primo incontro con suor Ancilla, la scelta è un altra, radicale: lascia casa e i suoi genitori e si iscrive alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale. Le piace, e le piace moltissimo. Ha capito qual è il suo posto nel mondo e, proprio come suor Ancilla, decide di consacrarsi all'Ordo Virginum.
Le consacrate che appartengono a quest'ordine vivono le condizioni della donna qualunque: non indossano l'abito, non portano il velo, non hanno nessun connotato esteriore che fa capire che sono suore consacrate al Signore nel nubilato, ma sopratutto non hanno una casa madre, né un convento o una madre superiora, e devono perciò trovarsi una casa e una fonte di sostentamento. Così Gloria trova lavoro come insegnante e un luogo dove abitare: nei pressi dell'Abbazzia di Chiaravalle.

Verso Nocetum

Passa il tempo, il gruppo di preghiera animato da suor Ancilla ha bisogno di una nuova dimora, che non sia quella di Chiaravalle, troppo piccola. La suora nota una chiesetta abbandonata e ne parla subito con Gloria. E' la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, conosciuta anche come chiesa di Nosedo. Il luogo cattura immediatamente la loro attenzione e diventa il punto di riferimento degli incontri del loro gruppo di preghiera. Purtroppo, però, non è possibile abitare nella cascina adiacente alla chiesa, un ex granaio dell'Abbazzia di Chiaravalle: oltre a problemi burocratici, la struttura è ridotta a rudere, abbandonata, spesso occupata da barboni o utilizzata da prostitute e tossicodipendenti.
Nei nostri incontri presso la chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo, alla fine degli anni 80, con suor Ancilla sognavamo di vedere al posto di una cascina cadente una casa accogliente, al posto di una discarica un prato fiorito, al posto di un vecchio capanno un piccolo mercatino, al posto di una sala umida e fredda un salone accogliente a vetrate”, racconta Gloria. “Ma sopratutto immaginavamo la possibilità di collegare questi centri d'interesse con dei viottoli da percorrere a piedi: quante volte ci siamo imbattute nei campi e siamo dovute tornare indietro perchè non c'era un sentiero. Speravamo che prima o poi qualcuno avrebbe potuto studiare approfonditamente l'area, scoprire gli antichi resti nella chiesetta e collegare un punto con l'altro. Tutto sembrava impossibile”.

La decisione di “occupare”

Suor Ancilla contatta il proprietario dei terreni per chiedergli di poter prendere possesso della cascina. Le viene detto che ci vorrà del tempo, non deve avere fretta. Ma dopo quasi dieci anni di attesa, in cui nulla cambia, suor Ancilla è risoluta: “Siamo stufe di vedere la cascina abitata in modo improprio, adesso la occupiamo noi”. Il proprietario non immagina certo che la suora stia parlando seriamente, e così le risponde con un mansueto: “Certo, fate pure”. Suor Ancilla e Gloria non se lo fanno ripetere: aiutate da volontari che fanno parte del loro gruppo di preghiera, aprono il lucchetto con un chiavistello. Nel frattempo, nel 1998, si erano costituiti come associazione, Nocetum: Gloria ricorda quegli anni come un momento importantissimo, che le hanno fatto capire cosa il Signore le chiamava a fare in quel luogo e in che modo operare. Determinante è l'incontro con il cardinale Carlo Maria Martini, che chiede a Nocetum di diventare sentinella nella città, di capire e cogliere i bisogni che la città ha. Gloria e suor Ancilla intuiscono che non sono tanto chiamate a creare un centro di spiritualità, ma ad accogliere chi ha bisogno, a tradurre l'opera di preghiera in un'opera di accoglienza.


Aiutare chi ha bisogno


Alla cascina iniziano ad arrivare le prime famiglie. Sono sopratutto immigrati che hanno trovato lavoro a Milano ma non un posto dove abitare, o mogli i cui mariti lavorano ma non possono permettersi una casa abbastanza grande in cui stabilirsi con l'intera famiglia. Passano gli anni, Gloria è impiegata in una casa editrice, ha un contratto a tempo indeterminato, ma oramai sente di appartendere totalmente a Nocetum e per questo lascia tutto per dedicarsi giorno e notte alla cura e ai bisogni delle famiglie che ospitano. Le cose procedono bene. L'Associazione partecipa a progetti di riqualificazione della zona e riesce ad avere dei contributi economici per ristrutturare come si deve la cascina. Una volta risanata e sistemata la struttura, Gloria e suor Ancilla decidono di fissare dei criteri per l'accoglienza. Nel 2008 capiscono che l'attenzione si deve spostare sulla realtà delle mamme che si trovano da sole e suoi loro bambini, donne in situazione di disagio e fragilità sociale, ma anche con un passato di maltrattamenti. Finalmente, nel 2010, Nocetum diventa una cooperativa: “Era necessaria una realtà più organizzata – dice Gloria – che mantenesse però la stessa attenzione per gli ultimi e lo stesso interesse alla promozione del territorio. Oltre alla casa di accoglienza, all'organizzazione di percorsi didattico-educativi per scuole e iniziative d'integrazione e coesione sociale, Nocetum è promotrice di progetti e attività volte alla valorizzazione del territorio”.


La rinascita di una valle


L'antica Valle dei Monaci si estende dalle colonne di San Lorenzo, nel centro di Milano, fino a Melegnano. Un luogo a cui la prodigiosa cura e cultura dei monaci degli ordini cistercensi e umiliati ha saputo conferire progressivamente una forma unitaria e stabile, una vera e propria “città contadina sperimentale”, che si è però frammentata nel secolo scorso. Da circa due anni alcune realtà già attive nell'area hanno iniziato a lavorare in rete con l'obiettivo di restituire al territorio l'unità perduta e ridare vita e visibilità ai suoi tesori naturali, agricoli e storici, con le splendide abbazzie di Chiaravalle, Viboldone e Mirasole, e con il piccolo tesoro artistico e archeologico riportato alla luce nella chiesetta di Nocetum. Quello della “rete” è stato un movimento spontaneo, di cui Nocetum è in un certo senso il motore e che ora conta più di quaranta realtà. Infatti, oltre alle tre abbazzie e alle chiese, ci sono associazioni culturali e dedite alla cura ambientale, cooperative sociali e diverse realtà imprenditoriali.


di Giulia Nannini

FONTE: A Sua Immagine N. 99
29 novembre 2014


Bella storia, di Carità, di Amore, di Fede, ma anche di intraprendenza, da parte di 2 donne, una suora consacrata e una suora laica, che hanno dato vita, certamente con l'aiuto e per Volere del Signore, ad una bellissima realtà quale è la Cooperativa Nocetum.
Quando ci sono Fede e Amore e tanto desiderio di fare Bene, tutto può succedere..... e sono opere come queste che rendono migliore la società in cui viviamo.
Grazie suor Ancilla, grazie Gloria!

Marco

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