“Fermo la produzione di giacche e metto in catena le mascherine”. Davide Dottarelli è il titolare di Ade, azienda gioiello del settore abbigliamento. Cento dipendenti, fabbrica "smart", capi realizzati per Cucinelli con cura certosina. “Ho preso la decisione per dare un contributo in questa situazione di emergenza”, spiega l’imprenditore della ditta di confezioni di Castiglion Fiorentino. “Per precauzione i dipendenti rimarranno a casa, anche se il lavoro non ci manca. Ma alcuni di loro, tre o quattro, fino a venerdì produrranno mascherine”.
Dottarelli ci mostra il reparto taglio, dove le grandi pezze di un particolare tipo di cotone vengono tagliate in base al prototipo caricato sui computer. Poi, i pezzi ricavati dalla sagoma iniziale, vengono affidati alle mani esperte delle operaie alla macchina. Con la cucitura prendono forma una ad una mascherine rinforzate con una parte di tessuto, resistenti e maneggevoli con l’elastico per tenerle ben calzate in testa.
Una "riconversione" della linea produttiva di Ade, fatta per spirito di solidarietà. “Doneremo tutte le mascherine che riusciamo a produrre all’ospedale San Donato e alle farmacie, molti ci hanno già contattato chiedendone quantitativi”, prosegue Davide Dottarelli, con a fianco babbo Ademaro e mamma Imola.
Con loro, nello stabilimento, è come ci fosse anche Michele, l’altro figlio venuto a mancare troppo presto qualche anno fa in un incidente stradale. La grande foto campeggia nel luminoso stabilimento dove le operaie lavorano in camice bianco, tutte con la mascherina e alla dovuta distanza l’una dall’altra, in un clima operoso, fresco, incalzante.
“Sì, lo stop alla produzione è una decisione che abbiamo preso dopo aver riflettuto con senso di responsabilità per ridurre al minimo le occasioni di rischio”, riprende Dottarelli. “Ma nello stesso tempo, da imprenditore e da cittadino, volevo rendermi utile in un modo operativo. Avevo disponibilità di questo cotone, ideale per produrre mascherine capaci di trattenere particelle in entrata e in uscita. E ci siamo messi a studiarne una come modello da produrre in serie. Il risultato è buono, di qualità. Sono protezioni assolutamente utili in questa fase in cui non si trovano in giro”. Ne ha fatto richiesta anche il sindaco di Castiglion Fiorentino, per il Comune, e associazioni di volontariato impegnate nel sociale.
Alla Ade di Castiglion Fiorentino accanto a manichini e e carrelli con bellissime giacche in cachemire e tessuti pregiati, ecco le mascherine. Si stanno attendendo anche le specifiche tecniche per poterle far certificare da istituto universitario di ricerca.
La volontà e l’impegno non mancano, solo la burocrazia potrebbe mettere i bastoni fra le ruote.
Mentre osserviamo le operaie che cuciono le mascherine per l’emergenza Coronavirus, arrivano in ufficio telefonate di farmacie interessate. La voce già corre. Del resto sono protezioni di tipo chirurgico con copertura del naso e sagoma rigida per farle aderire alla forma del volto. Ade, è chiaro, persegue il progetto totalmente a sue spese. L’unico obiettivo è farne dono prima possibile all’ospedale di Arezzo. Al personale medico, paramedico, ma anche alle categorie esposte, ai cittadini. Se saranno mille, duemila o di più ancora non si sa. Da ieri e fino a venerdì stop giacche, qui si producono mascherine.
di Luca Serafini
17 marzo 2020
FONTE: Corriere di Arezzo
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