È la più grande donazione di terra di ogni tempo da parte di un privato a uno Stato, ed è la coronazione di un sogno che Douglas Tompkins ha coltivato per tutta la vita e non ha potuto vedere: Kristine Tompkins, ex CEO di Patagonia e vedova del fondatore di The North Face, ha firmato nei giorni scorsi con il presidente cileno Michelle Bachelet un accordo per la cessione di 400.000 ettari di terreno vergine e selvaggio al governo del Cile al fine di preservarne la biodiversità e creare cinque nuovi parchi nazionali, portando a 4 milioni e mezzo di ettari il totale di territorio protetto all’interno dei confini cileni.
Doug Tompkins è morto proprio in Cile, a causa di una ipotermia dopo un incidente in kayak, nel dicembre del 2015. Aveva fondato The North Face nel 1964 e, nel 1968 con la prima moglie, aveva fondato anche il marchio Esprit. Ceduti entrambi, viveva in Cile dal 1989 ed era arrivato a investire parecchi milioni di dollari per acquistare alcuni milioni di acri di terreno vergine tra foreste, aree umide e zone costiere tra Argentina e Cile.
Benché il territorio acquistato fosse gestito dalla Tompkins Foundation, l’associazione filantropica finalizzata a preservare la natura e la biodiversità, l’enorme investimento economico per l’acquisto di terra gli aveva procurato non poche polemiche, da chi gli contestava i posti di lavoro non creati impedendo lo sviluppo industriale nella regione a chi addirittura ipotizzava di voler cedere quei territori al governo americano per farne depositi di scorie radioattive.
La storia è andata molto diversamente e soprattutto come avevano sempre voluto Doug e Kristine Tompkins: ora buona parte di quei territori sono stati ceduti al governo cileno con l’impegno formale di costituire 5 nuovi parchi naturali per un’area totale che sarà di 3 volte la somma dei territori dei parchi di Yosemite e Yellowstone.
Tutto questo costituirà una rete di 17 parchi naturali in tutto il paese, da Puerto Montt a Capo Horn, che, secondo le stime della fondazione Tompkins potrebbero arrivare a genere 43mila posti di lavoro e un indotto annuale di 270milioni di dollari tutti legati al turismo eco-sostenibile.
La donazione della Tompkins Foundation al Cile è solo il primo passo di un progetto che a breve dovrebbe prevedere una analoga donazione di terra al governo argentino sempre ai fini della tutela e conservazione della biodiversità.
di Claudio Gervasoni
21 marzo 2017
FONTE: Sportoutdoor
Doug Tompkins è morto proprio in Cile, a causa di una ipotermia dopo un incidente in kayak, nel dicembre del 2015. Aveva fondato The North Face nel 1964 e, nel 1968 con la prima moglie, aveva fondato anche il marchio Esprit. Ceduti entrambi, viveva in Cile dal 1989 ed era arrivato a investire parecchi milioni di dollari per acquistare alcuni milioni di acri di terreno vergine tra foreste, aree umide e zone costiere tra Argentina e Cile.
Benché il territorio acquistato fosse gestito dalla Tompkins Foundation, l’associazione filantropica finalizzata a preservare la natura e la biodiversità, l’enorme investimento economico per l’acquisto di terra gli aveva procurato non poche polemiche, da chi gli contestava i posti di lavoro non creati impedendo lo sviluppo industriale nella regione a chi addirittura ipotizzava di voler cedere quei territori al governo americano per farne depositi di scorie radioattive.
La storia è andata molto diversamente e soprattutto come avevano sempre voluto Doug e Kristine Tompkins: ora buona parte di quei territori sono stati ceduti al governo cileno con l’impegno formale di costituire 5 nuovi parchi naturali per un’area totale che sarà di 3 volte la somma dei territori dei parchi di Yosemite e Yellowstone.
Tutto questo costituirà una rete di 17 parchi naturali in tutto il paese, da Puerto Montt a Capo Horn, che, secondo le stime della fondazione Tompkins potrebbero arrivare a genere 43mila posti di lavoro e un indotto annuale di 270milioni di dollari tutti legati al turismo eco-sostenibile.
La donazione della Tompkins Foundation al Cile è solo il primo passo di un progetto che a breve dovrebbe prevedere una analoga donazione di terra al governo argentino sempre ai fini della tutela e conservazione della biodiversità.
di Claudio Gervasoni
21 marzo 2017
FONTE: Sportoutdoor
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