domenica 28 dicembre 2014

Il dono di una lunga vita

Si può affrontare il tempo della pensione in tanti modi. Tiziana e Adriano hanno scelto di donarlo ai malati dializzati. “Quello che riceviamo ogni giorno dà compimento alla nostra esistenza”

Il 28 settembre erano in Piazza San Pietro. La loro testimonianza è stata tra le prime ascoltate da Papa Francesco nella giornata della Benedizione della lunga vita. Parole chiare, semplici eppure dotate di una vitalità contagiosa, monito per altri anziani, ma anche per tantissimi giovani, a vivere il tempo che ci è donato senza riserve. Come ha detto Bergoglio, la vecchiaia deve essere considerata “un tempo di grazia, nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata: ci chiama a custodire e trasmettere la fede, ci chiama a pregare” ma, sopratutto, “ci chiama a essere vicino a chi ha bisogno”.

Tempo di grazia


Tiziana e Adriano, bolognesi, marito e moglie da trent'anni, testimoniano bene questa fase della vita in cui, finite le necessità lavorative, è ancora possibile sentirsi utili nel sociale. “La nostra attività di volontariato nasce all'interno dell'Anla (vedi sotto), associazione di cui facciamo parte in quanto ex dipendenti Sip”, racconta Adriano. “Ho incontrato Tiziana grazie al lavoro e ci siamo innamorati e sposati. Io mi occupavo della parte tecnica, lei era in un altro ambito. Siamo da sempre complementari. Io mi occupo degli aspetti pratici, mia moglie delle relazioni con gli altri. Lei è una donna dinamica. Le piace viaggiare, andare in palestra, avere mille interessi. Sta bene in mezzo agli altri, riesce sempre ad aggregare! Anche per l'Anla, nel giro di pochi mesi, è riuscita a creare un gruppo coeso di quasi cinquanta persone, tutte in pensione, pronte a mettersi a disposizione dei malati dell'ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna”.

Colmare un vuoto


All'origine dell'attività Anla di Bologna c'è proprio Tiziana: “Nel 2007 un pulmino attrezzato era stato finanziato dalla banca per la nostra sezione regionale ma non si sapeva cosa farne di preciso. Il desiderio era aiutare, certo, mettendoci al servizio del prossimo, ma non sapevamo come. Ci siamo guardati intorno e ci siamo accorti che all'ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna c'era un vuoto che riguardava proprio i trasporti. I malati anziani, senza famiglia e per di più dializzati, non avevano possibilità di muoversi né per recarsi in ospedale né tantomeno per tornare a casa una volta finite le visite. Il nostro pulmino era perfetto! E' andato a colmare quel vuoto. Abbiamo iniziato a fornire un servizio di accompagnamento di andata e ritorno dove l'assistenza prosegue anche oltre l'ospedale”.

Giorno dopo giorno

Fondamentale si rivela, per una buona ed efficiente organizzazione dell'attività, tenere conto dei carismi e delle predisposizioni di ognuno. “I turni li organizzo io”, dice Tiziana. “Coordino e mi occupo di tenere i contatti trasversali con l'ospedale e con i nostri volontari mentre mio marito Adriano si occupa fisicamente del pulmino. Dal lunedì al venerdì, dalle 6 del mattino fino alle 14, operiamo senza sosta. Non sempre è facile gestire i turni, ma in un modo o nell'altro riusciamo sempre a risolvere imprevisti e cambi. Ci vuole pazienza ed elasticità, ma la gioia che dà stare con i nostri amici malati è irrinunciabile. I loro occhi parlano: quando ci dicono "ci salvate la vita giorno dopo giorno" la commozione è inevitabile. Sono loro che ci riempiono il cuore, che ci fanno sentire realizzati momento dopo momento. Ci si vuol bene”.

Allegria d'evasione

Accompagnare i malati dializzati non è solo questione di trasporto. Adriano lo sa bene: “Entrano tristi, le loro giornate oltre a essere difficili fisicamente rischiano di essere monotematiche. Quando si ritrovano insieme nasce subito solidarietà, ma questo vuol dire anche che gli unici argomenti che vengono facili riguardano sempre e comunque la malattia. Si scambiano consigli, si rivolgono domande. Mi sono reso conto che accompagnarli vuol dire farli evadere. O almeno ci proviamo. Bastano poche battute, un pò di buonumore e subito si sposta il centro dei pensieri verso altro, verso qualcosa che possa far respirare l'anima”.

Più del dare

Sono sette anni di attività per Tiziana e Adriana. L'incontro con il Papa a settembre ha segnato una tappa fondamentale per loro sia come coppia che come componenti di un gruppo attivo di pensionati. “Questo Papa ci piace tantissimo!”, confida Tiziana. “Si avvicina a tutti, si fa lui stesso testimone di come è possibile vivere la vecchiaia con energia e vitalità. Lui si fa davvero "parola incarnata". Si può e si deve incidere nel sociale, lasciare un segno, dare una mano, anche essendo in pensione”. Restano ancora nitide le emozioni di quei momenti sul palco accanto a lui.
Questo invito personalmente mi ha travolto. Noi non facciamo nulla di speciale eppure posso dire con certezza: abbiamo ricevuto più di quanto diamo”. Anche la vecchiaia è un dono, come dono è la vita. L'augurio, valido per tutti, è di imparare a essere – come ha concluso il Santo Padre, accanto a Tiziana e Adriano - “alberi vivi, che anche nella vecchiaia non smettono di portare frutto”.


Anziani e impegno sociale


L'Anla, Associazione Nazionale Seniores d'Azienda, nasce in Italia nel 1949. Gli obiettivi principali sono la tutela della dignità degli anziani, la valorizzazione del loro ruolo nell'ambito della società e la diffusione dei valori etici e spirituali del lavoro quali fedeltà, esperienza e professionalità.
L'impegno di Anla nella valorizzazione dei diritti e della persona dei "più avanti di età" – dice Antonello Sacchi, responsabile della comunicazione – avviene su tutto il territorio nazionale e in ogni sede regionale. Questo impegno ci vede protagonisti nel dialogo con le associazioni affini su temi comuni di promozione del ruolo degli anziani”. Un ruolo che non è affatto marginale ma è trainante “per motivi economici, spesso in famiglia è l'unico reddito sicuro, per motivi pratici, i genitori lavorano e i nipoti vengono lasciati ai nonni, e per motivi di esperienza, la saggezza dei più avanti in età e la loro esperienza è valutata positivamente”.
Promotrice di un impegno concreto degli anziani nelle maglie del sociale, l'Anla si compone di numerose realtà di volontariato differenti da regione a regione: clownterapia nelle Marche e in Friuli, attività culturali in Toscana, assistenza fiscale e attività di promozione in Liguria, solo per citare qualche esempio.

Anla, concorso letterario

“Riconoscere il tesoro del vissuto proprio ed altrui” è il titolo della seconda edizione del Concorso nazionale di prosa e poesia proposto dall'Associazione nazionale seniores d'azienda. “Il tema è l'esperienza”, spiega il responsabile della comunicazione Antonello Sacchi.
Ognuno di noi, per quanto breve o lungo sia il tratto di strada compiuto, ha accumulato un tesoro di conoscenze, riflessioni, emozioni, nato dall'impegno sul luogo di lavoro, dalle relazioni amicali, dalle interazioni con gli altri. La nostra vita, proprio per la nostra peculiarità, è qualcosa di unico e irripetibile. Qualcosa di cui fare memoria e lasciare memoria nei fatti più significativi e nelle emozioni più grandi perchè siano strumento di progresso personale, di riflessione o di aiuto ad altri che percorreranno la nostra stessa strada”.
Per maggiori informazioni e per iscriversi www.anlablog.it

Laboratorio di cambiamento


Con l'allungarsi della vita e il sostegno del progresso medico, la realtà di un anzianità attiva si pone sempre più alla coscienza collettiva come una possibilità concreta. “Penso sia veramente urgente abbandonare ogni forma di egoismo e di individualismo per impegnarsi sempre più a tutti i livelli per diventare un laboratorio di cambiamento, rivalutando il senso della sensibilità per la necessità dell'altro, della disponibilità a condividere, dell'impegno per il prossimo, per quello vicino come quello lontano”, dice il presidente nazionale Ania, Antonio Zappi.


di Maria Luisa Rinaldi

FONTE: A Sua Immagine N. 100
6 dicembre 2014


Una volta gli anziani erano molto più considerati che al giorno d'oggi..... essi erano il "fulcro" delle famiglie e godevano di grande rispetto e considerazione. Oggigiorno invece sono sempre meno considerati, spesso relegati in case di riposo, per tanti considerati come un "peso". E invece le persone anziane sono una grande risorsa, spesso ancora capaci di dare molto, alle famiglie, alla società, a tutti, come dimostrato chiaramente da Adriano e Tiziana, pensionati, ma dinamici e attivi nella loro preziosissima opera di volontariato e solidarietà all'interno dell'Anla. Ed anche se un anziano non è più in grado di svolgere un attività come la loro, essi sono comunque portatori di un carico d'esperienza insostituibile, a cui tutti possono attingere, e come ha detto Papa Francesco, se persone di Fede sono chiamate a custodire e rinnovare la propria Fede, a pregare, e a trasmetterla ai più giovani.
Abbiamo sempre molto rispetto dei nostri anziani..... loro hanno dato tutta la vita per noi, e ancora la darebbero..... noi li dobbiamo trattare con grande rispetto e Amore. Rendendoli partecipi della nostra vita li faremo felici..... e ne trarremo giovamento sia noi che loro.

Marco

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