martedì 28 settembre 2021

Modena: i colleghi gli regalano un giorno di ferie a testa per assistere il padre malato

Una storia di solidarietà tra lavoratori alla vigilia della Festa del Primo maggio. Il figlio: "Mio padre è morto, ma vorrei che questi gesti si moltiplicassero anche per altri"

MODENA - Tutti i colleghi, anche il direttore dello stabilimento, hanno regalato un loro giorno di ferie per poter permettere a Davide Durante, 38 anni, operaio, di assistere il padre malato. Un dono collettivo nato in fabbrica, alla Stilma Acciai di San Cesario sul Panaro, nel modenese. Una storia di solidarietà tra lavoratori alla vigilia della Festa del Primo maggio.

Il papà di Davide, Giorgio, 65 anni che avrebbe compiuto a giugno, si è ammalato di tumore al polmone lo scorso anno. "Le cose sembravano migliorare, sembrava in ripresa sino a febbraio scorso quando le metastasi sono arrivate al cervello - racconta il figlio - Avevo usato in questo periodo i miei giorni di 104 e di ferie, ma quando ha cominciato a dover fare la radioterapia ogni giorno non sapevo come fare". Anche Giorgio era operaio alla Stilma Acciai, storica azienda emiliana nel settore siderurgico (porta nel marchio il tridente Maserati): era tra i più anziani, gli volevano bene tutti, i più giovani lo chiamavano zio. E cosi un giorno Davide si è trovato il regalo: "Usa le nostre ferie". Più di un mese. Sono una trentina i dipendenti, tutti hanno partecipato. "Sono rimasto senza parole. Purtroppo a situazione di mio padre è precipitata a fine marzo, non era previsto nemmeno dai medici. Quei giorni regalati dai colleghi mi hanno permesso di condividere con lui le ultime ore. Lui è morto. Rimane la mia gratitudine rispetto a questo gesto fatto con il cuore".

A distanza di alcune settimane Davide ha deciso di raccontare la sua storia alla Gazzetta di Modena. "Volevo ringraziare i miei colleghi e l'azienda pubblicamente e far sapere che si possono usare giorni in questo modo. Vorrei, con la mia testimonianza, che in altri contesti di lavoro possa nascere questa straordinaria e incredibile solidarietà".


29 aprile 2019

FONTE: Repubblica

mercoledì 22 settembre 2021

Sceglie di lasciare tutto e apre un ospedale per gli orfani in Kenia. La storia di Amy Hehe

Il coraggio e il grande cuore di una donna che ha scelto di dedicare la sua vita ai bambini

La storia di Amy Hehe dovrebbe essere divulgata con ogni mezzo in tutto il mondo. È la scelta di vita di una giovane donna americana che ha deciso di dar vita al suo sogno: quello di aiutare chi è malato ed ha bisogno.

Amy ha lasciato tutto per aprire un ospedale ed un centro di aiuto in Kenya. I suoi pazienti sono bambini rimasti orfani, e malati terminali. Persone cui la vita non ha certo presentato il suo lato migliore. A soli 13 anni Amy aveva già capito quale sarebbe stato il suo percorso di vita.

Mollare tutto e aprire un ospedale. Lasciare, lei nata e cresciuta nel ricco Kentucky, uno stile di vita pasciuto e dar vita a Ovi Children’s Hospital.
Al suo fianco c'è Rob, il marito, felice di condividere un progetto di vita che fa dell’aiuto concreto il suo significato più profondo.

Amy cura, assiste, e da speranza a tanti piccoli bambini affetti da malnutrizione, malaria, traumi di guerra, hiv. Creature che, senza il sostegno di questa grande donna, sarebbero abbandonate a loro stesse.

Sebbene questa vita è la realizzazione di un mio sogno, sono la prima ad ammettere che non è per niente facile” ha detto Amy in una recente intervista. L’ambiente del Kenya infatti, oltre a non essere un hotel a 5 stelle, presenta difficoltà ed insidie di ogni genere. Ecco perchè la scelta di mollare tutto ed aprire un ospedale ed un centro di assistenza rende questa storia unica e di assoluto valore.

Troppo spesso ci troviamo a parlare, commentare, suggerire e, perchè no, criticare. Tra tutti questi verbi ne manca uno. Fare!

Non volendoci accodare al coro di coloro che parlano e basta non possiamo che inchinarci di fronte ad esperienze come questa. Divulgarla, perchè possa essere da monito e spunto di riflessione.

15 dicembre 2019

FONTE: Notizie Cristiane

martedì 21 settembre 2021

Gira la città e taglia gratis i capelli ai senzatetto: il potere di un piccolo atto d’Amore

In un mondo dove l’indifferenza spesso regna sovrana, questa giovane parrucchiera gira la città con le sedie rosse del suo salone per aiutare le persone lasciate ai margini della società.
Katie Steller non solo taglia gratis i capelli ai senzatetto, ma offre loro la sua amicizia aiutandoli a non sentirsi più invisibili: “Tutto è iniziato nel 2013, prima di aprire il mio salone a Minneapolis. Avevo tutte le attrezzature nel mio soggiorno e quest’unica sedia. Allora mi è venuta un’idea: mettere la sedia nel portabagagli, andarmene in giro e offrire tagli di capelli gratis, proprio lì dove le persone si trovavano e mostravano i loro cartelli chiedendo aiuto. Di recente ho deciso di rispolverare quell’idea, e mi ha cambiato la vita”.

Così almeno una volta alla settimana chiude le porte del suo negozio, per dedicarsi a questa speciale missione d’amore: “Portare dietro una sedia pieghevole sarebbe molto più semplice, ma in fin dei conti la ragione principale per cui faccio tutto questo non riguarda solo tagliare i capelli, è usare ciò in cui sono brava come uno strumento per connettermi con le persone. E poi non tutti possono provare l’esperienza di mettersi comodi in poltrona, ma anche loro meritano di viverla”.

Katie ha imparato a non giudicare la vita degli altri, perché anche lei per tanto tempo si è sentita "diversa". Dopo un’operazione che l’ha privata del colon a 13 anni a causa di una grave colite ulcerosa, come conseguenza, ha iniziato a perdere i capelli: “Come sempre, ci accorgiamo del valore delle cose solo quando le perdiamo. In quel momento ho compreso quanto anche un semplice taglio di capelli sia importante nella vita di una persona”.

Il buon esempio di questa ragazza ha dato vita a una rete di beneficenza, che tra le altre cose offre ai bisognosi beni di prima necessità; dai calzini agli snack, dai prodotti per l’igiene personale alle scarpe. Anche se il regalo più prezioso resta quello che non si può comprare e che ognuno è in grado di offrire: il proprio tempo!Lasciare il segno nella vita di un'altra persona non richiede grandi gesti o enormi somme di denaro. Non sottovalutate mai il potere di un piccolo atto di gentilezza!”.


2 ottobre 2019

FONTE: Fanpage

sabato 18 settembre 2021

Il falegname dell'Iowa che ha pagato il college a 33 studenti bisognosi

Appena prima della sua morte, avvenuta nel 2005, un falegname dell'Iowa chiamato Dale Schroeder decise di donare i risparmi di una vita per aiutare gli studenti più bisognosi del luogo ad andare al college. Cresciuto in povertà e vissuto con uno stile di vita frugale, Schroeder aveva infine accumulato 3 milioni di dollari. Nei 14 anni successivi alla sua morte, la sua donazione ha mandato al college ben 33 studenti.

Nato nel 1919, Dale Schroeder lavorò come falegname, a Des Moines in Iowa, per ben 67 anni. Quandò venne a mancare, nel 2005, aveva messo da parte quasi 3 milioni di dollari.

Cresciuto in povertà, ebbe uno stile di vita estremamente frugale. Secondo il suo amico e avvocato, Steve Nielsen, Schroeder aveva solo due paia di jeans: uno per il lavoro e uno per andare in chiesa. Non si sposò mai e non aveva discendenti.

Prima della sua morte, nel 2005, Schroeder entrò nell'ufficio di Nielsen e gli disse che voleva avviare un programma per delle borse di studio. Non aveva avuto la possibilità di andare al college, ma voleva che gli altri fossero in grado di ricevere un'educazione. I suoi soldi, nei 14 anni successivi alla sua morte, sono andati a ben 33 ragazzi provenienti da famiglie poco agiate e hanno permesso loro di andare al college. Molti di loro, oggi, sono dottori, insegnanti e psicologi.

Nel 2019 i "Dale's Kids" si sono incontrati per una cena, per onorare l'uomo che aveva reso possibili i loro sogni. Si sono seduti attorno al vecchio cestino del pranzo del falegname per condividere aggiornamenti sulle loro vite.

L'ultima è stata Kira Conard, che aveva il sogno di diventare psicoterapeuta. “Per essere un uomo che non mi ha mai incontrato, questo gesto è incredibile” ha detto. Dopo aver mandato al college 33 ragazzi, il fondo si è putroppo esaurito.


13 luglio 2021

FONTE: Fatti strani dal mondo

venerdì 10 settembre 2021

Questo bibliotecario legge per telefono storie agli anziani per farli sentire meno soli

Juan Sobrino è il bibliotecario di Madrid che, insieme ad altri volontari, una volta a settimana legge storie agli anziani per telefono in modo da alleviare la loro solitudine.

Siamo soliti pensare che siano soprattutto i bambini ad amare le storie e i racconti, in realtà anche adulti e anziani possono godere di una buona lettura ad alta voce, un modo non solo per svagarsi ma anche per sentirsi più vicini agli altri.

Durante la pandemia gli anziani hanno vissuto al massimo l’isolamento sociale e ancora adesso che non c’è più il lockdown spesso vivono comunque in solitudine.

Per cercare di alleviare in qualche modo la loro sofferenza, la biblioteca Soto del Real un
ha deciso di mettere a disposizione un servizio di lettura telefonica.

Il realtà il progetto non è nuovo, il piano di lettura residenziale di Soto esisteva già prima del coronavirus ma ora si è reso più che mai utile e necessario diventando un servizio telefonico.

"Biblioterapia per anziani" nasce nel 2013 e ogni mese porta i volontari presso le residenze per anziani dove vengono lette poesie, favole, indovinelli, racconti ma anche si canta con l’accompagnamento di una chitarra.

Ai tempi della pandemia, invece di andare una volta al mese nelle residenze, i volontari leggono agli anziani per telefono una volta alla settimana e i testi sono personalizzati, a seconda delle preferenze di ogni lettore.

A capo del progetto di lettura agli anziani e della biblioteca stessa vi è Juan Sobrino che per portare avanti il tutto si serve dell’aiuto di diversi volontari. Ognuno di loro chiama e legge sempre alla stessa persona, in modo che si crei un legame e possa conoscere i suoi gusti per scegliere le letture giuste. In teoria le sessioni di lettura sono di 20 minuti ma tendono ad essere più lunghe se l’ascoltatore è particolarmente interessato.

Il programma è rivolto soprattutto a chi vive nelle residenze e non può ricevere visite di familiari o amici:

Dobbiamo portare loro dei libri per combattere l’isolamento sociale, finché si potrà leggere di nuovo nelle residenze” ha dichiarato Juan Sobrino.

Al momento gli utenti che usufruiscono del servizio sono 8, dislocati in 3 diverse residenze per anziani. Tra di loro vi è Chus López, che ha 69 anni e vive in una casa di riposo di Madrid da tre anni. La donna ha raccontato a El País che le piacciono molto i libri d’amore e che si fida dei criteri di scelta del suo bibliotecario che, dice, “sceglie sempre bene”. Certo manca molto la possibilità di avere un contatto diretto:

è meglio perché li vediamo, applaudiamo e quando finisce la lettura beviamo con loro”.

Speriamo che presto questi anziani possano ritrovare la loro normalità fatta di contatti umani e anche di buone letture in presenza.


di Francesca Biagioli

2 settembre 2020

FONTE: Greenme

lunedì 6 settembre 2021

Le mille volontarie che puliscono casa alle donne malate di cancro

ROMA“Cleaning for a reason”. Ovvero pulire per un motivo. Sì, ma qual è il motivo? Consentire alle donne di prendersi cura di se stesse. Soprattutto quando sono malate. Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è affatto. Soprattutto là dove non esiste un sistema sanitario gratuito per tutti (come negli Usa) ed efficiente (è il caso del Canada; nonostante il sistema universalistico più della metà degli abitanti acquista un’assicurazione privata per coprire le prestazioni non garantite).

Presupposti, questi, che rendono ancora più difficile la vita delle donne colpite dal cancro. Come se non bastasse la lotta nel percorso sanitario, ecco che si affacciano le preoccupazioni e le ansie di chi si fa carico ogni giorno della gestione domestica. D’accordo, la battaglia per la parità di genere sta incidendo sulle abitudini. Purtroppo i dati raccontano ancora un’altra storia, quella secondo la quale nella metà dei casi sono proprio le donne a occuparsi delle faccende domestiche (secondo una ricerca commissionata da Nielsen sono il 56% in Italia mentre la media europea è del 49%).

E così qualcuno ha deciso di darsi da fare offrendo una risposta concreta. E’ il caso dell’americana Debbie Sardone, fondatrice e presidente dell’organizzazione non profit “Cleaning for a reason”.
L’idea è nata un po’ di tempo fa. Come ogni giorno Debbie era al lavoro. Ha un impiego nell’impresa di pulizie “Buckets & Bows Maid Service”. Ricevette la chiamata di una donna che a causa della malattia non aveva le forze per fare le pulizie di casa. Però non poteva neppure permettersi di pagare qualcuno che le facesse al posto suo. Disse questo e riattaccò. Per quella donna la telefonata all’impresa di pulizie rappresentava uno sfogo quasi disperato.

Ma in quel preciso momento Debbie ha giurato a se stessa che nessun’altra donna con lo stesso problema avrebbe dovuto preoccuparsi delle pulizie domestiche. Debbie ha coinvolto un po’ di amiche e ha iniziato ad aiutare chi ne aveva bisogno. E il bene, si sa, è contagioso. In poco tempo la rete di solidarietà si è estesa talmente tanto da rendere necessaria la costituzione di un’associazione.

«Il nostro obiettivo è quello di consentire a queste donne coraggiose e forti di affrontare le terapie concentrandosi solo ed esclusivamente sulla loro salute» spiega Debbie. «Noi facciamo solo una piccola parte. Ma pulendo le loro case possiamo evitare che si preoccupino per qualcosa che non deve assorbire le loro energie né tantomeno il loro tempo».

Ovviamente il servizio è gratuito. Oggi la “Cleaning for a reason” opera sia negli Stati Uniti sia in Canada e conta ben 1.200 volontarie che dal 2006 hanno aiutato più di 24 mila donne donando ore di volontariato quantificabili economicamente in oltre 6,3 milioni di dollari.


di Gianluca Testa

7 febbraio 2017

FONTE: Corriere della Sera

giovedì 2 settembre 2021

Harris Rosen, un milionario fatto da sé che sta cambiando il mondo

Ciò che una persona fa con i loro soldi, dice molto su di loro. Alcune persone lo tengono vicino, salvandolo, non condividendolo mai con nessuno. Alcune persone danno per scontata la loro ricchezza, spendendo i loro soldi "volenti o nolenti" senza pensare al futuro. Alcune persone raggiungono un equilibrio, parcellizzando attentamente, un po 'alla volta. Un piccolo gruppo di persone prende i loro soldi e li usa per influenzare grandi cambiamenti. Harris Rosen, un imprenditore con sede in Florida, fa parte di quest'ultimo gruppo. Sebbene provenisse da umili origini, alla fine accumulò una considerevole fortuna, stimata in centinaia di milioni di dollari. Piuttosto che sedersi sui suoi milioni, tuttavia, ha ritenuto necessario cambiare il mondo intorno a lui in meglio. Il modo in cui ha investito i suoi soldi, ha avuto un effetto a catena che cambierà la vita delle generazioni a venire. Ecco come un uomo generoso, con un piano sorprendentemente semplice, ha reso il suo angolo del mondo un posto infinitamente migliore.

Harris Rosen è nato il 9 settembre 1939 a New York City. È cresciuto in Hell's Kitchen. Mentre quella zona di Manhattan è ora sede di ristoranti di fascia alta, club e grattacieli, negli anni '40 e '50, era un ghetto. Gli appartamenti sembravano accatastati a casaccio gli uni sugli altri, i senzatetto erano affollati sotto ogni sporgenza disponibile, e la zona era rumorosa, sporca e pericolante. Mentre si trovava nella scuola elementare, il signor Rosen sarebbe sfuggito alla zona povera aiutando suo padre a completare e posizionare i segnaposti con lettere a mano per i principali banchetti che si tengono al Waldorf-Astoria. Il mondo del Waldorf-Astoria e le persone che incontrava lì, tra cui Marilyn Monroe, lo rendevano desideroso di qualcosa di meglio. Sua madre ha chiarito che l'unica via d'uscita dalla loro situazione attuale era attraverso una buona educazione. Ha preso a cuore la sua lezione, e attraverso il lavoro manuale e la concentrazione, si è laureato con voti solidi e una borsa di studio alla Cornell University.

Si è laureato da Cornell con un B.S. nell'Amministrazione degli alberghi, e poi ha trascorso tre anni nell'esercito statunitense di stanza all'estero. Dopo essere tornato, è tornato a lavorare nel settore dell'ospitalità, lavorando proprio nell'hotel dove ha scoperto che c'era qualcosa al di là del mondo fuori dalla sua porta. Ha iniziato come venditore di convention per il Waldorf-Astoria, per poi passare a lavorare per Hilton Hotels e il New Yorker Hotel. Fu infine assunto dalla Walt Disney Company, dove divenne strumentale nello sviluppo delle loro località di Contemporary, Polynesian e Fort Wilderness. Tuttavia, qualcosa non stava funzionando. I più alti della Disney finirono per licenziarlo perché non aveva un futuro come "un uomo della compagnia". Decise che la loro valutazione era vera e si preparò a fare qualcosa al riguardo.

Nei primi anni '70, usò gli ultimi $ 20.000 e comprò un Quality Inn a Orlando. L'hotel ha 265 camere. Avanziamo rapidamente per quasi 40 anni e ha costruito uno dei gruppi alberghieri di maggior successo di proprietà privata nel mondo. È il più grande in Florida, infatti. Lavora ancora fuori dal suo ufficio nel piccolo hotel di 265 camere che ha dato il via a tutto, e la sua casa è piacevole, ma tutt'altro che opulenta. Invece, Harris Rosen ha dedicato la maggior parte dei suoi milioni a rendere il mondo un posto migliore in un modo molto tangibile.

In primo luogo, donò $ 10 milioni e 20 acri di terra all'Università della Florida Centrale, in modo che potessero espandere il loro programma di ospitalità. Il nuovo Rosen College of Hospitality Management, inaugurato nel 2004, e il meraviglioso campus sono una combinazione di tutte le migliori parti di altri campus di gestione dell'ospitalità in tutto il mondo. Il college è ora sede di 3500 studenti ed è il più grande programma di ospitalità negli Stati Uniti.

Non contento di fermarsi con quella massiccia dose di filantropia, il signor Rosen ha rivolto la sua attenzione ad aiutare un quartiere locale. L'area del Tangelo Park è una porzione della Florida centrale originariamente aranceti. La maggior parte delle persone che vivevano lì erano persone che lavoravano nei boschi. Nel corso degli anni, i boschi sono scomparsi, ma la povertà e l'isolamento della zona non hanno funzionato. Il signor Rosen ha visto qualcosa nel vicinato, forse qualcosa che gli ricordava la sua infanzia. Ha escogitato un piano sorprendentemente semplice ed efficace per cambiare il volto dell'area, nel corso di una conversazione di un'ora con quattro colleghi.
Nel 1993, ha lanciato il Tangelo Park Program, un progetto a più livelli dedicato all'educazione. Il programma fornisce l'accesso all'asilo in età prescolare per i bambini dai 2 ai 4 anni. I genitori dei bambini nel programma hanno anche la possibilità di ricevere una formazione tecnica e di seguire corsi di formazione professionale e genitoriale. Tutti i diplomati della zona che vengono accettati in un'università pubblica, in una comunità, in una scuola pubblica o in una scuola professionale della Florida ricevono una borsa di studio della Fondazione Harris Rosen. Le borse di studio coprono tasse scolastiche, soggiorno e istruzione fino allo studente laureato. Dall'inizio del programma, 200 studenti hanno ottenuto le borse di studio Rosen e 150 di questi studenti si sono laureati. Il programma è ora in vigore da abbastanza tempo che gli studenti che hanno beneficiato del programma pre-K, stanno ora entrando all'università con la borsa di studio Rosen. La generosità di Harris Rosen ha completamente cambiato il modo in cui i bambini nella zona vedono se stessi e il loro futuro. Il programma ha persino permesso ad alcuni adulti di frequentare il college. Fino ad oggi, ha utilizzato $ 9 milioni di fondi propri per il programma. Ha in programma di continuare a sponsorizzare l'educazione dei bambini nell'area, fino a quando il panorama economico della comunità non sarà stato influenzato positivamente. Come dice lui, "sarò coinvolto nel programma fino a quando Tangelo Park è una comunità chiusa e la casa media sta vendendo per $ 1 milione".

Non contento di riposare sugli allori, nell'aprile 2014 Harris ha annunciato che stava lanciando un programma di borse di studio per aiutare i bambini nel quartiere di Orlando di Parramore.

Ha anche un programma per la costruzione di alloggi a basso costo ad Haiti. Nel gennaio 2012, Harris ha acquistato un appezzamento di terreno di 60 acri nella zona calpestata della città haitiana di Hinge. Ora è in procinto di costruire centinaia di case unifamiliari a basso costo. Le case costano solo $ 5000 e possono essere acquistate con pagamenti estremamente bassi. Come se ciò non fosse abbastanza sorprendente, la compagnia di Harris si sta offrendo anche per finanziare i mutui oltre 100 anni a solo l'1% all'anno. È davvero incredibile.

Mentre i suoi obiettivi possono sembrare alti, devi solo guardare da dove viene per capire perché crede che cambiare il mondo sia possibile. Harris Rosen ha fatto quello che ha detto sua madre. Ha una buona educazione. Però non ha dato quell'educazione per scontata. Ha lavorato sodo, e poi ha preso i soldi che ha guadagnato, e ha fatto in modo che altre persone avessero le opportunità che aveva. Se ciò che una persona fa con i loro soldi dice molto su di loro, le scelte finanziarie di Harris Rosen lo rendono una delle persone più gentili e generose del pianeta. Questo pianeta sarebbe un posto davvero incredibile, se ci fossero più uomini e donne come lui.


FONTE: Celebgossipcolumn

mercoledì 1 settembre 2021

Destini incrociati: medico e pompiere si salvano la vita, a 26 anni di distanza

Un bimbo nasce prematuro nel 1985: un pediatra testardo lo fa sopravvivere. Nel 2011 il medico è in trappola in un’auto in fiamme: lo salva un pompiere che poi lo riconosce

Un’incredibile giravolta del destino: quando 30 anni fa il dottor Michael Shannon salvò la vita di un bambino nato prematuro, non poteva certo immaginare che quel favore gli sarebbe stato restituito qualche decade più tardi. L’emittente americana Ktla ha raccontato nei giorni scorsi l’incredibile storia di due uomini della California che si sono salvati la vita l’uno all’altro, in due modi molto diversi.

L’incidente

Siamo nel 2011. Il dottor Michael Shannon, un pediatra, resta coinvolto in un terribile incidente in macchina sulle strade della Contea di Orange. L’uomo rimane bloccato nell’abitacolo, mentre l’auto prende fuoco e le fiamme iniziano a bruciargli le gambe. I primi soccorsi non tardano ad arrivare. Una squadra di pompieri interviene velocemente. Tra i soccorritori che aiutano a liberare l’uomo dalle lamiere contorte del veicolo c’è anche un giovane paramedico dei vigili del fuoco di Orange County, Chris Trokey. Shannon viene subito portato all’ospedale di Mission Viejo, dove resta ricoverato per 45 giorni e gli vengono amputate due dita dei piedi. A fargli visita arriva Chris, che vuole sapere come sta. Ed è qui che realizza che quell’uomo, in verità, non è uno sconosciuto: lo aveva salvato 26 anni prima, quando era nato prematuro.

«Oh, mio Dio, il dottor Shannon?»

Chris Trokey pesava appena 1,4 chili alla nascita; la sua aspettativa di vita era molto bassa. Tuttavia, fu proprio Michael Shannon a non voler mollare quella creaturina: lavorò giorno e notte per stabilizzarlo. I due hanno deciso di rendere pubblica la loro storia soltanto ora. «Non sapevo nulla fino a quando sono andato da lui - racconta Chris - Quando abbiamo cominciato a parlare e ho sentito il suo nome non riuscivo a crederci. Mi sono detto “Oh, mio Dio, il dottor Shannon?”». «È fantastico veder crescere tutti quei bambini che hai aiutato a nascere, ma vedere uno di loro tornare nella tua vita nel giorno in cui ne hai davvero bisogno è qualcosa di incredibile», ha detto il pediatra. L’emittente Ktla sottolinea che recentemente Chris è diventato padre di un bimbo. Chi è il pediatra? Ovviamente il dottor Shannon.


1 aprile 2015

FONTE: Corriere della Sera